E’ stata pubblicata all’Albo Pretorio la Delibera di Giunta dell’Unione n° 59 del 30 Agosto scorso, con la quale viene approvato il Piano delle Attività 2017/2018 del Servizio Coordinamento 0/6, dando atto che tale documento è frutto del confronto avvenuto con i servizi e gli Assessorati competenti in materia di gestione dei servizi per la prima infanzia dei Comuni aderenti all’Unione.

Alla fine del mese di maggio 2017 è stato approvato il Decreto legislativo 65 che fissa i criteri operativi per l’attuazione dell’art. 181, comma e, dalla legge 107/2015 “ Istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni”. All’interno del Servizio Coordinamento 0-6 si è pertanto intensificata la riflessione sulle possibili azioni da intraprendere per creare maggiori occasioni di collaborazione e di possibilità progettuali con le Scuole dell’Infanzia statali del territorio distrettuale.

Le esperienze realizzate nell’anno educativo 2016-2017 hanno portato il coordinamento ad entrare all’interno di alcune scuole dell’infanzia, non solo attraverso progettualità occasionali (es. progetti continuità), ma anche in alcuni momenti della quotidianità (grazie al Progetto di familiarizzazione ai suoni di una lingua straniera nei servizi per l’infanzia per il territorio di Sassuolo). Le osservazioni, unitamente all’ascolto delle parole delle insegnanti, durante il percorso formativo proposto, hanno portato a rilevare alcuni bisogni specifici di quest’ordine scolastico:

necessità di un coordinamento pedagogico, che sostenga e guidi i gruppi di lavoro nella progettualità complessiva, dal sostegno al lavoro educativo alla rilevazione dei bisogni formativi, all’osservazione in situazione, alla progettualità pedagogica, al sostegno alla genitorialità, all’elaborazione e allo sviluppo di strumenti documentativi, all’utilizzo di strumenti di controllo e di valutazione, al monitoraggio degli strumenti di auto-valutazione;

necessità di riorientare la metodologia progettuale, ancora orientata a modelli ispirati alla programmazione;

bisogno di conoscenza e contaminazione con i servizi educativi del territorio distrettuale.

Il coordinamento pedagogico nel farsi interprete di una cultura dell’infanzia in continuo cambiamento, ritiene opportuno supportare le agenzie educative del territorio, lavorando per favorire i cambiamenti in ottica formativa e di ri-definizione delle metodologie di lavoro. Tutto questo ovviamente compatibilmente con le risorse, umane ed economiche dell’Unione e dei Comuni.

Per l’anno educativo 2017/2018 ci si prefigge di ampliare o consolidare progetti precedentemente avviati oppure promuovere nuovi progetti, che vadano a sostenere le aree di criticità portate a tema dalle considerazioni sopra espresse. Sviluppo del progetto “Formazione Integrata 0/6” che coinvolga operatrici dei servizi 0/3 e insegnanti delle scuole dell’Infanzia del Distretto, intrecciandolo con il “progetto Continuità” di ambito Distrettuale, coinvolgendo nidi, Cbf, Centro per le Famiglie; Scuole Infanzia del Distretto (Statali e Paritarie).

I contesti educativi per la prima infanzia non coinvolgono solamente i bambini, ma sono abitati anche da figure genitoriali che transitano quotidianamente nei servizi. Questo offre la possibilità, in primo luogo, alle famiglie di confrontarsi su temi educativi ed evolutivi con alcune professionalità esperte di tematiche evolutive ed educative, in primo luogo le educatrici e i coordinatori pedagogici, oltre che attivare confronti in-diretti con altre figure genitoriali che frequentano il servizio. In secondo luogo i servizi 0/3, a partire da quanto definito dalla normativa regionale (L.R. 19/2016) sono da considerarsi come veri e propri nodi di comunità in cui, spesso per la prima volta, le famiglie hanno l’occasione per sperimentare azioni di cittadinanza attiva attraverso gli organi di rappresentanza. Anche i contesti di partecipazione degli adulti devono seguire i presupposti di riflessione e consapevolezza educativa utilizzati per la progettazione degli spazi della quotidianità utilizzati dai bambini. Questo potrebbe significare allora, alla stregua di quanto fatto per i bambini, immaginarsi situazioni in cui co-costruire con le famiglie contesti di apprendimento che sollecitino le capacità degli adulti coinvolti di trovare soluzioni originali rispetto a quelle originariamente proposte dal servizio, che si mette quindi in posizione di ascolto sapendo variare le offerte in base alle caratteristiche che vengono mano a mano sollecitate dal gruppo.

Il percorso si articolerà in tre sotto-progetti:

Percorso Formativo A) Le pratiche educative nei servizi 3-6: progettare spazi e proporre materiali nelle Scuole dell’Infanzia: obiettivo della presente proposta è di entrare maggiormente all’interno delle pratiche quotidiane della scuola dell’infanzia, declinando gli aspetti concreti legati alla strutturazione di un servizio che sia realmente inclusivo delle differenze consapevoli del fatto che utilizzare un approccio inclusivo all’educazione significa passare da uno sguardo centrato sull’individualità (quando c’è un problema è il singolo soggetto che deve cambiare) a uno sguardo che connette i soggetti ai contesti (per modificare ciò che non funziona è necessario partire dal modificare la strutturazione dei contesti che accolgono i soggetti i modo da facilitare l’espressione delle biografie individuali).

Percorso Formativo B) Spazi, tempi, relazioni e proposte educative inclusive nei servizi per l’infanzia 0/3: Come progettare spazi, tempi, relazioni e proposte educative che siano aperte alle peculiarità di tutte le persone; che percepiscano con attenzione e siano sensibili alle diversità delle caratteristiche individuali; che garantiscano il massimo livello di indipendenza personale e condivisione della vita.

Percorso Formativo C) Partecipazione delle famiglie e legami con il territorio in ottica inclusiva nei servizi per l’infanzia 0/3: quali nuove definizioni di partecipazione delle famiglie connesse alla dimensione territoriale dei servizi educativi; quali nuove modalità delle famiglie di partecipare alla vita quotidiana dei servizi? quali nuove competenze degli operatori dei servizi?