Se non è una rivoluzione per le imprese artigiane, poco ci manca. Dal primo agosto, infatti, le imprese con dipendenti iscritte all’Albo Artigiani o quelle che applicano CCNL dell’artigianato che hanno posto in essere accordi sindacali di sospensione e o riduzione dell’attività lavorativa riceveranno il pagamento delle prestazioni a favore dei propri dipendenti. Con il superamento della cosiddetta “Cassa in deroga” per i propri dipendenti è a disposizione un nuovo ammortizzatore sociale, il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (in “codice”, Fsba).

Questo strumento, frutto di accordi negoziati tra i sindacati dei lavoratori e le associazioni imprenditoriali dell’artigianato, è il primo grande fondo introdotto in seguito alla riforma Fornero del 2012 e ai Decreti attuativi del Jobs Act e non usufruisce di alcun contributo pubblico: gli assegni verranno erogati grazie ai contributi versati dalle imprese e dai lavoratori che applicano il contratto dell’artigianato.

L’assegno può arrivare a 971 euro mensili più i contributi di solidarietà. Due le tipologie di assistenza previste: quello ordinario, che dura 13 settimane e copre anche la sospensione totale del lavoro, e quello di solidarietà, che serve a ridurre l’orario di lavoro evitando i licenziamenti, un po’ come accade per i contratti di solidarietà.

Nella nostra provincia le imprese interessate sono quasi 21.000, per un totale di circa 40.000 addetti. Ad oggi, a livello nazionale, CNA ha gestito accordi di sospensione per un importo di 1,1 milioni di euro e che hanno coinvolto quasi 3.800 lavoratori.