Fingendosi carabinieri, da ottobre dell’anno scorso ad aprile di quest’anno, hanno commesso tra la bassa e il comprensorio ceramico reggiano una serie di furti in abitazione raggirando gli anziani proprietari che, raggiunti nelle rispettive case attraverso pretestuosi controlli, sono stati derubati dei loro averi. I due malviventi grazie ad una prolungata e complessa attività d’indagine, finalizzata al contrasto delle truffe e dei furti ai danni delle fasce sociali più deboli, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia sono stati identificati ed arrestati.

Si tratta di due fratelli di 37 e 22 anni residenti a Chivasso finiti in manette con l’accusa di furto in abitazione aggravato e continuato in concorso. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, concordando con le risultanze investigative dei carabinieri reggiani, ha chiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare in regime di arresti domiciliari che nella mattinata odierna è stato eseguito dai carabinieri.

Alle prime luci del giorno i militari reggiani, con la rispettiva collaborazione dei colleghi sarzanesi e chivassesi, hanno dato esecuzione ai provvedimento restrittivi operando a Sarzana, in provincia di La Spezia, dove è stato localizzato il 37enne e a Chivasso, in provincia di Torino, dove è stato arrestato il fratello 22enne. I due sono accusati, a vario titolo, di una serie di colpi compiuti tra ottobre del 2016 ed aprile di quest’anno nella provincia di Reggio Emilia. Tra i furti ricondotti ai due fratelli quello del 20 aprile scorso ai danni di una 82enne di Brescello. Il 37enne quale autista e  palo mentre il fratello qualificandosi quale carabiniere accedeva nell’abitazione dell’anziana e riferendo di dover controllare le banconote e i gioielli in suo possesso approfittando della momentanea distrazione dell’anziana che era andata ad aprire la porta al complice si impossessavano di 1.000 euro e 2 orologi oro. Il 14 aprile precedente a Casalgrande il 37enne, in concorso con altro complice non identificato, qualificandosi quale carabiniere si era presentato nell’abitazione di un 80enne e riferendo di dover controllare le banconote si impossessava di 300 euro in contanti approfittando della momentanea assenza della vittima andato in altra stanza a prendere il bancomat. Tra il 6 e l’11 ottobre dell’anno prima il 22enne, in concorso con altro complice non identificato, aveva cercato di derubare un 85enne di Correggio che insospettito aveva messo in fuga il malvivente ed il complice (6 ottobre) riuscendo dopo cinque giorni a derubare altra 80enne correggese di numerosi gioielli (valore 7.000 euro) e contante per 1.500  euro. In questo caso il malvivente riferendo di dovere controllare una fuoriuscita di gas faceva riporre contanti e preziosi in frigorifero da dove poi li prelevava dileguandosi. La svolta investigativa è stata offerta dalla visione delle telecamere installate nei pressi dell’abitazione dell’82enne di Brescello che hanno permesso di individuare la targa e il modello dell’autovettura in uso ai malviventi. Tale autovettura, che risultava cessata dalla circolazione già dal 21.4.2016, è stata poi fermata nella vicina provincia di Modena dai carabinieri intervenuti, manco a dirlo peraltro colpo ai danni di un’anziana. Le attenzioni investigative si sono quindi indirizzate nei confronti dei due fratelli (fermati insieme al padre a Pavullo nel Frignano) a carico dei quali i carabinieri reggiani hanno acquisito una serie di incontrovertibili elementi probatori che hanno permesso di individuare le precise responsabilità dei due in merito ai menzionati furti. Elementi di riscontro che condivisi dalla Procura reggiana hanno vito la D.ssa Maria Rita Pantani, sostituto titolare dell’indagine, concordare con gli esiti investigativi chiedendo ed ottenendo dal GIP del tribunale di Reggio Emilia i provvedimenti restrittivi di natura cautelare che oggi sono stati eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia che hanno condotto le indagini. nel corso delle perquisizioni, svolte contestualmente agli arresti, a carico del menzionato 22 enne i carabinieri sequestravano la somma in contanti di 250 euro, una ricetrasmittente, un assegno non intestato dell’importo di 2.500 euro, varie carte di credito e numerose banconote in foglia d’oro, la cui verosimile provenienza furtiva è in corso d’accertamento. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati ristretti a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.