Il progetto Pause-Atelier dei sapori, fiore all’occhiello del Centro internazionale dell’infanzia Loris Malaguzzi, si avvia a una nuova fase di sviluppo del proprio concept nell’ambito della ricerca, dello scambio di conoscenza e dell’innovazione sui temi dell’Alimentazione, dell’Educazione alimentare e della Salute, legati all’Infanzia e a tutte le fasce d’età.

E’ il tema saliente degli Indirizzi operativi approvati dalla giunta comunale di Reggio Emilia e rivolti a due sue controllate: la Reggio Children srl, attuale titolare di Pause, e Fondazione Reggio Children, che diviene destinataria della titolarità, garante e responsabile del nuovo progetto culturale, delle funzioni di ricerca e studio che avranno in Pause, così implementato, il punto di riferimento, quale atelier e ‘laboratorio’ di ricerca su nuovi temi e prospettive.

La scelta avviene dopo anni di attività, consolidata e apprezzata, che ha portato Pause a realizzare un volume di attività di circa un milione di euro l’anno.

Anni di crescita, che hanno costituito la prima fase sperimentale di attività di Pause, da cui è derivato un know-how (competenze) considerevole, tale da poter dare impulso ora alla ricerca in campo alimentare in maniera più strutturata, dinamica e aperta a scambi con altre agenzie di ricerca, educazione e salute.

“L’operazione fa tesoro del deposito di conoscenza di Pause, cresciuto negli anni con successo e in termini di qualità prima di tutto, in un percorso che trae e continuerà a trarre la propria linfa vitale dall’esperienza unica delle cucine interne alle nostre Scuole e Nidi dell’infanzia – ha detto il sindaco Luca Vecchi presentando gli Indirizzi alla stampa – Ora implementiamo e sviluppiamo il rapporto consolidato tra qualità, cibo, tradizioni, corretta alimentazione e ricerca, innovazione, scambi di sapere con il mondo su questi temi, a beneficio sia della conoscenza, sia della comunità reggiana, sia della ulteriore crescita del Centro internazionale Malaguzzi.

“Al di là del trasferimento di funzioni dalla srl alla fondazione, per altro richiesto dalla recente legge Madia – ha aggiunto il sindaco – si delinea dunque un’implementazione delle funzioni di ricerca della Fondazione che, nell’ambito delle diverse competenze del sistema Reggio Chidren, rafforza fra le proprie quelle sull’alimentazione, collegandola a educazione e stili di vita non solo per l’infanzia, ma a beneficio di ogni età e di ogni cittadino. Un tema, quello dell’alimentazione corretta, a cui deve essere sensibile chi presidia le politiche pubbliche, un campo in cui serve investire risorse umane e materiali, agire non solo sulla cura, ma prima ancora sulla prevenzione e dunque sull’educazione, in collaborazione con i presidi sanitari, come richiede fra l’altro il crescente diffondersi di problemi generati dal cibo ‘scorretto’, quale l’obesità.

“Disponiamo nella nostra città – ha concluso il sindaco – di un sistema di primo piano internazionale in ambito educativo e pedagogico, ci sembra giusto interrogarlo e svilupparlo anche sul tema della conoscenza del cibo, in particolare attraverso la Fondazione Reggio Children e Pause, partendo dal principio che l’alimentazione è parte importante dell’educazione”.

“Si creano in questo modo – ha spiegato la presidente Giudici – le condizioni per uno sviluppo di Pause, partendo dalla sua identità delineata e conosciuta, da un know-how apprezzato e significativo, con importanti potenzialità. Un ulteriore rafforzamento sul piano della ricerca è un’opportunità importante per esprimere queste ulteriori potenzialità, in una logica di coerente suddivisione delle competenze propria del nostro sistema educativo, pedagogico e di ricerca. Da sottolineare inoltre che il trasferimento delle competenze, in base ai nuovi Indirizzi dati dalla giunta comunale, avviene confermando il quadro occupazionale sino ad ora presente”.

“Non c’è oggi tema più internazionale e interculturale del cibo: è uno dei minimi comuni denominatori dell’umanità – ha detto la presidente Rinaldi – E la Fondazione, che è internazionale e considera con piacere l’avvio di questo processo, credo potrà trarre arricchimento da una scelta che integra il suo dialogo con i Paesi del mondo. Come proporre, diffondere, far ‘transitare’ questo tema è la nuova sfida che la Fondazione eredita e si incarica di approfondire e indagare. Partiamo dalla nostra tradizione, dal senso di appartenenza locale che è insito nel cibo e guardiamo al globale, che a sua volta richiede identità, appartenenza insieme con apertura, dialogo e scambio di conoscenze. Indagheremo, potremmo dire in estrema sintesi, il nesso universale tra sapere e… sapore”.

“La delibera di Indirizzi – ha spiegato l’assessore Marchi – si colloca in una prospettiva ampia, un percorso sulle società controllate del Comune, che è iniziato nei giorni scorsi con gli adeguamenti statutari e proseguirà il prossimo settembre con il piano di razionalizzazioni. Questo di Pause è un passaggio importante, che coinvolge un sistema di eccellenza quale quello educativo, conferma e pone in salvaguardia il progetto sin qui realizzato e lo sviluppa con particolare riferimento alla ricerca: dall’incubazione e consolidamento, a un’ulteriore crescita, che tiene conto della continuità del progetto, della sostenibilità economica e della continuità occupazionale.

“Parliamo, rispetto a Pause, di ricerca, innovazione, scambio di conoscenza – ha aggiunto l’assessore – Usiamo cioè parole chiave in quella zona della città, in cui si trova il Centro internazionale, caposaldo del Parco Innovazione in costruzione nell’area Reggiane. E’ evidente la coerenza del progetto. Era possibile un’opzione più commerciale per Pause, probabilmente più facile e banalizzante: abbiamo scelto invece un percorso coerente, che riteniamo adeguato, che richiederà investimenti nel tempo e che ci auguriamo ricco di buoni esiti per l’intera comunità, reggiana e internazionale. E’ prevedibile, per altro, un ulteriore afflusso di avventori quotidiani ai servizi di ristorazione di Pause, quando il Parco Innovazione sarà a pieno regime, con le sue centinaia di ricercatori e frequentatori: anche questo gioverà alla crescita”.

 

DA QUI AL FUTURO – Mantenendo la sua identità di Atelier dei sapori – legata alla cultura del cibo, a ogni età (0-99 anni), ai centro linguaggi dei bambini, al territorio e all’ospitalità – Pause si declina ulteriormente nel Gusto della ricerca, progettando scambi con Fondazioni italiane ed internazionali, con il sistema della Salute e ospedali, scuole e sistemi di ristorazione scolastica.

Sono già individuate alcune nuove linee tematiche e di ricerca: in una dimensione atelieristica, I linguaggi del cibo, con progetti creati da team interdisciplinari che vedano la partecipazione di nutrizionisti, pediatri, famiglie. Poi Cibo, corpo e benessere, dove il cibo è terapia, in collaborazione con l’ambiente medico-sanitario. Altra linea tematica di studio, l’Impatto della buona alimentazione sulla crescita e la salute dei bambini, che non esclude la creazione di Osservatori al Sud, e l’Alimentazione e cucina sostenibile con progetti su cibo sostenibile a scarto zero.

COME: CHI FA COSA – Entro il 30 agosto – è l’indirizzo dato dalla giunta – Reggio Children srl e Fondazione Reggio Children, ciascuna per quanto di propria competenza, procederanno al perfezionamento del trasferimento alla Fondazione del know-how del progetto Pause-Atelier dei sapori alla Fondazione stessa.

Vale a dire che le competenze, le conoscenze, l’esperienza, appunto il know-how in materia di ricerca alimentare, ristorazione, sperimentazione e sviluppo vengono trasferiti, a titolo gratuito e in via esclusiva, in capo a Fondazione, unitamente a tutti i diritti riconosciuti necessari per il raggiungimento degli obbiettivi.

Conseguentemente il marchio ‘Pause Atelier dei sapori’ sarà oggetto di cessione gratuita di licenza del marchio, in via esclusiva, a favore di Fondazione Reggio Children per un periodo non inferiore a quattro anni, rinnovabili. A disposizione della Fondazione vengono messi l’utilizzo dei luoghi, degli spazi, delle attrezzature, che saranno individuate di comune accordo tra Reggio Children srl e Fondazione Reggio Children, definendo un rimborso congruo.

La Fondazione – in coerenza con le proprie finalità istituzionali e la mission di ricerca in ambito pedagogico ed educativo – svilupperà l’intero progetto culturale legato alla ricerca e alla sperimentazione nell’ambito dell’Educazione alimentare e, implementando il sistema Pause, potrà creare anche partnership con soggetti pubblici e privati dediti alla cura della salute e del benessere. La Fondazione potrà infatti sottoscrivere accordi di ricerca e sperimentazione con Università ed enti, soggetti pubblici o privati, attivando ricerche e progetti di scambio, sistemi di comunicazione e partecipazione a livello nazionale ed internazionale con progetti di solidarietà eventualmente sostenuti da finanziatori esterni, ricercando finanziatori anche a livello internazionale.

REGGIO CHILDREN SRL – Nel 1994 il Comune, socio di maggioranza, insieme ad altri soggetti, ha dato vita a Reggio Children srl per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine, anche in risposta alle numerose richieste di scambi culturali da parte di insegnanti e studiosi di tutto il mondo.

Reggio Children è una società a responsabilità limitata, a capitale misto pubblico-privato, controllata dal Comune di Reggio Emilia, che si propone, come previsto dallo statuto sociale, di promuovere la valorizzazione e la diffusione del patrimonio di conoscenze dell’esperienza educativa reggiana; attualmente i soci principali sono rappresentati dal Comune di Reggio Emilia con una quota pari al 51% e dalla Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi con una quota pari al 46,03%.

FONDAZIONE REGGIO CHILDREN – La Fondazione Reggio Children, nata nel 2011 dalla trasformazione dell’associazione Amici di Reggio Children, che unitamente al Comune di Reggio Emilia detiene la quasi totalità del capitale sociale di Reggio Children srl, trae origine dal progetto educativo elaborato e praticato nelle Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia, ispira le proprie ragioni e finalità ai contenuti e valori di questa esperienza conosciuta a livello internazionale anche come Reggio Emilia Approach®, assume come riferimenti prioritari l’infanzia intesa come qualità dell’identità umana, la continuità educativa, la contaminazione dei saperi, la transculturalità, l’internazionalizzazione della ricerca.

La Fondazione promuove la ricerca in tutte le sue forme, come atteggiamento ed attività indispensabile per migliorare la qualità della vita dei bambini, delle famiglie, delle comunità; sostiene politiche e progetti di interesse educativo, culturale, sociale, scientifico a livello nazionale e internazionale.

L’economia della conoscenza vede nella Fondazione Reggio Children ed in Reggio Children srl le due principali realtà istituzionali. E’ infatti nella conoscenza, sviluppata tramite la ricerca e l’apprendimento, che il patrimonio culturale di Fondazione Reggio Children e di Reggio Children srl hanno il proprio fattore distintivo di competenza. Nell’ambito di tale contesto la Fondazione implementerà l’attività di ricerca e sperimentazione anche nel campo alimentare e della nutrizione, della salute e del benessere.

PAUSE-ATELIER DEI SAPORI SINO AD OGGI – Pause-Atelier dei sapori al Centro internazionale Loris Malaguzzi è un progetto dedicato al cibo e un luogo –  con Ristorante, Caffetteria e BookFoodShop – dove l’esperienza con il cibo si fa polisensoriale, creativa e curiosa, è una importante risorsa per la città e per le famiglie ed un prezioso servizio per chi lavora al Centro e per chi collabora alle attività che vi si svolgono.

Trae origine e ispirazione dalle cucine dei Nidi e delle Scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia dove la scelta di avere le cucine al proprio interno ha un forte significato pedagogico e culturale.

È un luogo dove è possibile sperimentare e manipolare, con atelier sul cibo per bambini e adulti, anche in collaborazione con cuochi e professionisti provenienti da altre realtà; mette al centro la qualità della materia prima, tradizione e innovazione, cibo locale e di stagione, la biodiversità alimentare.

Pause-Atelier dei sapori è un luogo dove mangiare, acquistare, imparare, incontrarsi, dove valorizzare il territorio e dialogare con prodotti di eccellenza a livello internazionale, dove sperimentare e attuare collaborazioni con cuochi provenienti da esperienze diverse. Il nome Pause, non a caso, allude alle molteplici occasioni di sosta, di pause di ristoro e di riflessione, che sono sperimentabili nelle diverse aree in cui si articola l’edificio; l’accostamento del logo pause al logo a spirale del Centro internazionale suggerisce visivamente una relazione dialettica fra pausa e movimento.