Si apprestava a mettere a segno un «cavallo di ritorno» per die documenti aziendali e personali rubato il giorno prima dall’interno dell’autovettura di un imprenditore reggiano lasciata parcheggiata in via Aldo Moro del comune di Campegine. La vittima prima di andare all’appuntamento con l’estorsore ha però avvisato i carabinieri della stazione di Castelnovo Sotto che, dopo aver fotocopiato preventivamente le 6 banconote da 50 euro che dovevano essere consegnate all’estorsore, si sono presentati all’incontro intervenendo una volta conclusasi la dazione.

Con l’accusa di estorsione i carabinieri della stazione di Castelnovo Sotto hanno arrestato un 46enne calabrese abitante a Poviglio, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.

L’origine dei fatti la sera del 16 giugno scorso quando ignoti ladri, tra le 21,00 e le ore 23,00, dopo aver rotto il deflettore, si introducevano all’interno dell’auto di un imprenditore 50enne reggiano asportando oltre a materiale informativo (un computer portatile e uno scanner) anche documenti personali ed aziendali dell’imprenditore. Sabato pomeriggio il derubato veniva raggiunto sulla propria utenza cellulare da uno sconosciuto che gli riferiva di essere in possesso di suoi documenti personali ed aziendali che gli avevano rubato la sera prima, per tornare in possesso dei quali doveva però versargli 300 euro. Accordatosi per l’incontro, concordato nel comune di Poviglio, l’imprenditore prima di andare all’appuntamento ha denunciato il tentativo di estorsione ai carabinieri della stazione di Castelnovo Sotto che, dopo aver fotocopiato preventivamente le 6 banconote da 50 euro che dovevano essere consegnate all’estorsore, si sono presentati all’incontro intervenendo, una volta conclusasi la dazione. In disponibilità dell’estorsore i carabinieri trovavano le banconote appena ricevute. Nel telefono le prove dei contatti concernenti la richiesta estorsiva. Alla luce di quanto emerso e considerata la flagranza di reato, il 46enne calabrese veniva arrestato con l’accusa di estorsione. Al termine delle formalità di rito, veniva ristretto a disposizione della Procura reggiana.