“Il contesto e la pomposità della cerimonia era degna di grandi eventi….ma stringi stringi non conteneva nulla di nuovo! Nemmeno l’autocelebrazione, in chiave elettorale di cui trasudava. D’altra parte si avvicinano le elezioni e la compagine renziana sta cercando di vendere tutto il vendibile prima del ritorno alle urne. Un evento ad uso e consumo di un platea politicamente composta anche da tanti in fascia tricolore che quel progetto, nel tempo, l’hanno osteggiato o che peggio, l’hanno solo e sempre promesso e poi con i lacci e lacciuoli posti ad arte, mai realizzato. 

E la realtà smonta la finzione. La presentazione del progetto della Bretella Campogalliano Sassuolo al Palazzo Ducale non aggiunge novità sostanziali rispetto al progetto di dieci anni fa e a quanto già definito dalla firma della concessione tra Ministero dei Lavori pubblici ed Anas con la nuova Società Auto CS di 3 anni fa, relativa al primo tratto di collegamento con lo scalo merci, di fatto confermato.

Per il resto, i seppur accattivanti rendering che rappresentano l’asse principale di collegamento fino a Sassuolo, che per noi ha sempre rappresentato la parte più importante, soprattutto in un ottica di prolungamento verso la Toscana, non  rispondono alle tante incognite sulla sostenibilità sia economica sia ambientale del progetto, compreso l’impatto sul piano cave. Progetto che non è ancora arrivato alla fase di esecutività. I precedenti ci hanno purtroppo insegnato che tali coreografici eventi non sono altro che il frutto di un’agenda dettata non tanto da concreti passi avanti nei progetti, ma piuttosto dalla riapertura delle urne elettorali. D’altra parte il fatto, certamente positivo, di vedere accantierati i lavori del collegamento tra Modena e lo scalo di Marzaglia entro la prossima estate, che accogliamo con favore, non cancella la vergogna di decenni e decenni di parole e mai di fatti.  Non dimentichiamo quanto la mancata realizzazione a suo tempo di questo grande collegamento viario, abbia fortemente penalizzato lo sviluppo del nostro distretto, proprio quando le opportunità economiche generali erano in espansione. Queste sono responsabilità che un ambizioso carosello politico non può pretendere di insabbiare ,colpe non solo dei governi che si sono succeduti ma soprattutto dei vecchi, ma sempre in pista con incarichi di vertice, esponenti del PCI-PDS-DS-PD che ancora oggi, riconvertiti, non hanno ancora  l’umiltà di tacere. Ecco perché, dopo tante false partenze, avremmo preferito vedere partire prima il cantiere che l’ennesima cerimonia. Sicuramente la politica avrebbe acquistato così più credibilità”.