In occasione della giornata mondiale contro l’omofobia – il 17 maggio – le associazioni modenesi firmatarie del Protocollo per la promozione dei diritti delle persone Lgbti nei luoghi di lavoro e contro la discriminazione omotransfobica, fanno un bilancio del primo anno di attività svolta.

Il 17 maggio è un occasione importante per rilanciare questi temi e promuovere la parità di diritti nei luoghi di lavoro e nella società, a fronte di un contesto dove ancora permangono atteggiamenti violenti – come dimostrano anche i recenti fatti di cronaca nazionali – nei confronti delle persone in base al loro orientamento sessuale e all’identità di genere.

Le associazioni firmatarie del protocollo Cgil, ArciGay, Famiglie Arcobaleno, Agedo, MoreGay, Rete genitori Rainbow, hanno organizzato in questo anno tre cicli di formazione rivolti a funzionari sindacali e delegati e un corso specifico anche per operatori e attivisti della Camera del lavoro di Carpi.
L’obbiettivo è quello di formare delegati e funzionari sindacali per riconoscere e denunciare le molestie e le discriminazioni sul lavoro subite dalle persone Lgbti ed eventualmente assisterle nella richiesta di risarcimento del danno subito, nel ripristino della propria mansione e di corrette condizioni lavorative.
La formazione dei sindacalisti è stata mirata anche a fornire supporto per una contrattazione aziendale sempre più inclusiva per poter estendere i diritti alle coppie omogenitoriali, a cominciare dai permessi per assistere i figli biologici del partner, la flessibilità oraria, ecc.., fino al riconoscimento degli istituti di welfare aziendali quali contributi per nidi e materne, borse di studio, strumenti per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Complessivamente sono stati formati in questo primo anno circa 70 fra funzionari-delegati e l’ultimo ciclo si è concluso in questi giorni con la presenza di testimonianze dirette di persone omosessuali, transgender e di famiglie omosessuali che hanno raccontato le loro quotidiane difficoltà.
“La formazione è un primo passo per tradurre in azioni concrete il protocollo di un anno fa – dicono Tamara Calzolari Cgil e Francesco Donini ArcGay a nome di tutte le associazioni firmatarie – e costruire le condizioni per ottenere pari diritti nei luoghi di lavoro anche per le persone omosessuali e transessuali”. “Altro risultato importante – proseguono Calzolari e Donini – che possiamo citare ad un anno dal protocollo è sicuramente la creazione di un percorso di accesso facilitato alle tutele offerte dal sindacato alle persone Lgbti frutto di una sempre più efficiente integrazione tra Cgil ed associazioni”.