L’impatto delle manovre finanziarie degli ultimi anni ha causato uno squilibrio finanziario per la Provincia di Modena tale da non consentire di approvare il bilancio di previsione per il 2017.

Parte da questa constatazione la lettera che il presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli ha inviato nei giorni scorsi a tutti i parlamentari modenesi evidenziando come gli effetti di questa situazione si riverberino negativamente sulla popolazione, quella scolastica in particolare, sul tessuto economico, sulle infrastrutture e sulla sicurezza e tutela del territorio e chiedendo loro di “farsi parte attiva, nell’interesse della popolazione e del territorio che rappresentiamo, affinché la legge di conversione del decreto sugli enti locali possa contenere emendamenti che integrino le risorse a disposizione delle Province”.

Nella lettera Muzzarelli osserva che il recente decreto 50/2017 (cosiddetto Enti locali) “fornisce una risposta assolutamente parziale” alla situazione, “reiterando alcune misure eccezionali già adottate nei precedenti esercizi e mettendo a disposizione risorse assolutamente limitate rispetto alle esigenze.

A queste condizioni – prosegue la lettera – la Provincia di Modena non solo non è in grado di approvare il bilancio pluriennale, che in realtà costituirebbe uno strumento di programmazione importante per gli investimenti, ma neppure un bilancio annuale di ‘sopravvivenza’ come già fatto nei due anni precedenti”.

Il presidente Muzzarelli sottolinea quindi che “sono fortemente a rischio” le funzioni fondamentali poste in capo alla Provincia riferendosi in particolare, come Provincia di Modena, “ai 59 edifici scolastici che accolgono ogni giorno oltre 33 mila studenti, per i quali dobbiamo garantire la necessaria manutenzione ordinaria e straordinaria che assicuri condizioni di incolumità e sicurezza, e agli oltre 1.100 chilometri strade di nostra competenza da preservare e migliorare, ormai ridotte al collasso, nonché alla necessità di adeguare la rete viaria per garantire le necessarie infrastrutture affinché le imprese del territorio possano essere ancora competitive e garantire livelli occupazionali eccellenti”. Non poter rispondere a queste esigenze produrrà inoltre nel tempo “danni di portata tale da necessitare di spese decisamente superiori a quelle che sarebbero derivate da interventi effettuati in tempo reale”. Per questi motivi, Muzzarelli chiede quindi ai parlamentari di intervenire per inserire nella legge di conversione emendamenti sia di carattere finanziario che sulle risorse umane per “rimuovere almeno parzialmente il blocco delle assunzioni che ormai si perpetua dal 2011, in quanto la limitata apertura ai dirigenti tecnici e infungibili prevista è insufficiente per garantire i livelli delle prestazioni essenziali”.