Nell’interesse di tutta la comunità e soprattutto delle donne della montagna siamo ancora una volta a chiedere chiarezza riguardo il quantomeno disdicevoli accadimenti dell’ultimo periodo. Parliamo nello specifico dei dirottamenti ingiustificati e lesivi della dignità personale delle partorienti della montagna verso il Santa Maria Nuova.

Si lesivi signori cari….perché qui parliamo di minare la serenità della donna in un momento delicatissimo come quello che precede il parto. Queste donne si trovano loro malgrado in una situazione di stallo psicologico e di stress che per nulla giova al loro stato. Ci avviciniamo a qualcosa che altri definirebbero violenza. Perché è quantomeno destabilizzante una situazione simile sia per chi la subisce che per chi invece la mette suo malgrado in atto. Perché in questo calderone ci finiscono i cittadini/utenti ma anche gli operatori (medici, ostetriche, infermieri) costretti a lavorare in un clima che con la serenità lavorativa non ha niente a che vedere.

“Posso fare questo? Posso fare quello? Come posso lavorare serenamente?”

Ci chiediamo in che misura il clima di insicurezza che viene instillato negli utenti e negli operatori possa essere ascrivibile a “poteri” altri i cui unici interessi sono la chiusura , l’accentramento dei servizi, la riduzione dei costi (si perché siamo solo un costo, le tasse le paghiamo tanto per non far brutta figura). Quanto di tutto questo viene pilotato da fuori (o da dentro) ?

Così tanto per capire.

Continuiamo a chiedere la turnazione e la formazione di medici e personale ostetrico e infermieristico con la “casa madre” di Reggio proprio per garantire la sicurezza con cui vi riempite la bocca. Perché è l’operatore il primo che ha diritto di lavorare in sicurezza, e l’azienda ha il dovere di fornirgliela. O si fa prima a smantellare e chiudere baracca?

Sempre così…..tanto per capire da che parte state.

Noi viviamo sulla nostra pelle le difficoltà del personale che si trova a combattere con carenza di unità e carenza di mezzi che non dovrebbero verificarsi se non esistessero cittadini di serie A e cittadini di serie B.Aree di serie A ed aree di serie B. Donne di serie A e donne di serie B.

E noi quel personale lo ringraziamo, perché nonostante lo stress a cui sono sottoposti e il clima organizzativo pessimo con la loro professionalità, il loro saper fare e soprattutto saper essere garantiscono a tutto il comprensorio montano un punto di riferimento, l’ultimo baluardo che strenuamente tenta di rendersi al servizio di quel povero montanaro che si ostina a vivere in questo territorio disagiato.

Quindi ora, che avete “partorito “ e chiederete la deroga , speriamo facciate il vostro dovere fin in fondo, una volta per tutte senza nascondervi dietro logiche di partito o logiche di accentramento che poco hanno a che vedere con la salute del cittadino che tanto dite di avere a cuore e quindi contestualmente alla deroga metterete le basi affinché questa venga accettata. Stiamo parlando della dotazione dello specialista H 24 in pediatria che come dai documenti emersi un paio di settimane fa circa la relazione della commissione percorso nascita risulta essere la mancanza del nostro punto nascita , oltre al n dei parti che di per sé non rappresenta un limite di sicurezza, infatti è prevista con apposito decreto ministeriale la possibilità di deroga.

Saremo ben lieti di constatare che non sottostate a meri interessi politico economici. Vi aspettiamo al varco.

(Comitato Salviamo le Cicogne)