Un grave caso di infanzia violata, quello verificatosi a giugno dell’anno scorso in un comune della bassa reggiana, culminato con l’odierno arresto operato dai carabinieri di Gualtieri che hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura di Reggio Emilia nei confronti di un ottantenne reggiano condannato in via definitiva a 6 anni di reclusione accusato per il reato di violenza sessuale aggravata ai danni di una bambina di meno di 6 anni.

Secondo le indagini condotte dai carabinieri di Gualtieri, che hanno trovato conferma nell’odierna sentenza di condanna, l’uomo, peraltro con precedenti specifici, si trovava all’interno di un bar di un comune della bassa reggiana dove era presente anche la piccola intenta a fare dei disegni che poi mostrava ai presenti.

Approfittando di questa circostanza l’anziano avrebbe preso in braccio la bambina toccandola nelle parti intime. Una scena orribile, quella peraltro vista anche da altri clienti, uno dei quali richiamava l’anziano che, negando l’evidenza, lasciava la bambina allontanandosi. L’episodio è stato quindi partecipato ai genitori che si sono subito presentati in caserma denunciando ai Carabinieri il grave fatto. I militari avviavano quindi le indagini identificando l’80enne nei confronti del quale acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di violenza sessuale. Nell’immediato la Procura reggiana condividendo con le risultanze investigative aveva chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare che aveva visto l’uomo essere condotto ai domiciliari. Ora la sentenza di condanna a sei anni di reclusione che essendo divenuta esecutiva ha visto la Procura spiccare a carico dell’anziano l’ordine di carcerazione che è stato eseguito dai carabinieri di Gualtieri che hanno condotto l’80enne in carcere dove vi permarrà (detratto il periodo pre-sofferto in regime di arresti domiciliari) sino al 16.6.2022. Nel 2012 era stato condannato per analogo reato alla pena di anni 3 anni 5 mesi e 24 giorni di reclusione. In quel caso la violenza, risalente al 2006, si era consumata all’interno della cerchia più vicina alla famiglia. L’uomo era all’epoca dei fatti un amico di famiglia; più precisamente il marito dell’amica della mamma della piccola. Un’amicizia, quella tra le due donne e tra la mamma e la coppia, profonda e fondata su un’estrema fiducia, tanto da arrivare ad affidare ai coniugi la propria bambina.

In quella circostanza con la minaccia di picchiarla e tenendo la piccola sotto costante intimidazione psicologica, l’uomo la costringeva a subire palpeggiamenti e a compierne a sua volta. Violenze aberranti e ripetute che avevano gettato la bambina in uno stato di disperazione e disagio, via via diventati sempre più evidenti. Trovato il coraggio di parlare, di liberarsi dal peso di un segreto che le provocava vergogna e sofferenza, nel corpo e nell’anima. Quindi le indagini dei Carabinieri, la denuncia, l’arresto preventivo e la condanna dell’uomo, oggi finito nuovamente in carcere.