Un inseguimento a folli velocità dai contorni assolutamente “meritevoli” dei dovuti approfondimenti investigativi. E’ infatti assoluta intenzione dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, che conducono le indagini unitamente ai colleghi del nucleo operativo dello stesso comando, dare tutte le risposte ai tanti interrogativi. In attesa che le indagini facciano il loro corso, il dato oggettivo è costituito dal recupero operato dai carabinieri di Guastalla di un’autovettura BMW X5 rubata questa notte a Montechiarugolo durante un furto in abitazione con a bordo il kit “banda ville”: un piede di porco e dei guanti.

L’origine dei fatti intorno alle ore 00,30 di oggi quando una pattuglia del nucleo radiomobile della compagnia di Guastalla durante l’attività di controllo del territorio intercettava in via Cisa Ligure un’autovettura BMW X5, segnalata poco prima dalla centrale quale autovettura oggetto di furto, con due persone a bordo. L’autovettura ala vista della pattuglia si dava alla fuga dando vita ad un concitato inseguimento a folli velocità che terminava, dopo alcuni chilometri,  alla periferia del paese ed esattamente in via Argine Po dove i due malviventi trovando la strada sbarrata da una transenna abbandonavano il veicolo proseguendo la fuga a piedi per i campi circostanti riuscendo a dileguarsi. E mentre nella zona veniva scatenata una serrata caccia ai 2 malviventi visti fuggire dai carabinieri, i militari nell’autovettura, risultata rubata in poco prima a Montechiarugolo durane un furto in abitazione, rinvenivano strumenti da scasso e guanti che venivano sequestrati per le ulteriori indagini. Oltre all’ipotesi di ricettazione per l’auto rubata in possesso ai due fuggitivi sugli stessi convergono le indagini per cercare di chiarire i motivi del possesso di quanto rinvenuto all’interno dell’auto. Inquieta non poco il fatto che i due indossassero cappucci usati in questi casi per travisarsi i volti e compiere rapine in abitazione. Ecco perché è necessaria la loro identificazione che potrebbe avvenire anche grazie agli accertamenti e rilievi eseguiti sull’auto sequestrata dove sono state rilevate impronte digitali che verranno inviate ai RIS di Parma per trovare anche in sede scientifica un ausilio alle indagini.