Le sue “prede” preferite erano le persone intente a giocare alle slot: le avvicinava riuscendo a sfilare lo smartphone che generalmente i derubati custodivano nelle tasche delle giacche che indossavano o, meglio ancora, che posavano sugli sgabelli. A scoprirlo i carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza che, forti anche delle immagini registrate in una sala giochi di un bar del paese dove il ladro agiva, con l’accusa di furto aggravato e continuato hanno denunciato alla Procura reggiana un 35enne partenopeo domiciliato a Sant’Ilario d’Enza. Durante la perquisizione eseguita all’interno della sa abitazione, in un apposito sottofondo ricavato in una valigia , i carabinieri hanno rinvenuto una decina di smartphone rubati. L’indagine ha preso il via a seguito della denuncia di furto presentata da un 50enne di Sant’Ilario d’Enza derubato del proprio smartphone mentre era intento a giocare a videopoker in un bar del paese. Acquisita la denuncia i carabinieri avviavano le indagini partendo dall’estrapolazione delle immagini del circuito di videosorveglianza del bar, la cui visione oltre a consentire di riconoscere il ladro, identificato per il predetto 35enne partenopeo noto agli stessi carabinieri per i suoi “trascorsi”, permetteva di verificare il suo modus operandi.

Acquisiti tali elementi e identificato senza alcun dubbio l’autore del furto i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza l’altra sera avendolo localizzato in paese, lo fermavano sottoponendolo a mirati controlli: in sua disponibilità i carabinieri trovavano una smartphone, rubato con la stessa tecnica il 26 dicembre scorso dall’interno di un bar di Napoli. Dando corso a una perquisizione domiciliare, i militari rinvenivano una decina di smartphone abilmente nascosti nel doppio fondo di una valigia. Tra i cellulari, tutti risultati rubati, i carabinieri trovavano anche quello rubato al 50enne reggiano inento a giocare alle slot in un bar del paese. Acquisiti i dovuti elementi di responsabilità l’uomo veniva denunciato per furto aggravato e continuato.

(immagine d’archivio)