Misterioso raptus di violenza l’altro pomeriggio a Boretto, comune della bassa reggiana, che negli ultimi giorni sta salendo alla ribalta delle cronache per una serie di rapporti burrascosi tra alcuni residenti. Solo qualche giorno fa, infatti, una donna è stata denunciata per gravi minacCe, ai danni di un vicino, culminate anche con l’esplosione di alcuni colpi di pistola in aria.

L’altro pomeriggio un’aggressione che inquieta maggiormente. Se infatti le minacce della donna potrebbero essere maturate, ma non le giustificano, da cattivi rapporti tra vicini, l’ultima aggressione non pare aver alcuna spiegazione se non un raptus di follia maturato per cause al vaglio dei carabinieri di Boretto.

In attesa che le indagini chiariscano questi aspetti, i militari di Boretto con l’accusa di lesioni personali, minacce e violazione di domicilio, hanno denunciato alla Procura reggiana un pensionato 63enne del paese. Secondo quanto ricostruito l’altro pomeriggio l’uomo, alla guida della sua utilitaria, urtava lievemente contro il cancello carraio di un’abitazione privata. Il proprietario che si trovava in giardino intento a potare si avvicinava nell’erronea convinzione si trattasse di una manovra errata per poi ricondurre invece a una chiara volontà del conducente che sceso dall’auto, prendeva a calci il cancello e dopo averlo scavalcato, urlando ti ammazzo, entrava nel cortile  raggiungeva il proprietario colpendolo con una serie di pugni per poi fuggire. Con volto sanguinante e dolorante, l’uomo soccorso dalla moglie veniva portato in ospedale dove veniva medicato e dimesso con una prognosi di 8 giorni per un trauma cranico e contusioni varie. Quindi la segnalazione del grave episodio ai carabinieri della stazione di Boretto che, raccolta la denuncia, avviavano gli accertamenti che portavano a identificare l’aggressore noto anche alla stessa vittima perché risultato essere un compaesano, un pensionato abitante a Boretto. Incredibilmente oscuri i motivi dell’aggressione: la stessa vittima ha sottolineato di non sapere i motivi per cui l’uomo ce l’avesse con lui.