Nel giro di pochi giorni i carabinieri in forza alla stazione di Guastalla hanno denunciato alla Procura reggiana sei “venditori porta a porta” che hanno chiuso falsi contratti di vendita ai danni delle malcapitate donne che hanno ricevuto la loro visita. Anche in questo caso i tre truffatori, come quelli  denunciati recentemente dai carabinieri di Guastalla, sono originari del veneto.

A cambiare, la modalità della truffa: i primi 3 venditori denunciati riuscivano a mettere i clienti in uno stato di vero e proprio assoggettamento psicologico derivante da un pericolo immaginario che prospettavano, riuscendo in questo modo ingannevole a chiudere contratti per la vendita di accessori per la casa mentre gli odierni tre venditori indagati riuscivano a chiudere i contratti di vendita grazie alla loro parlantina proponendo beni a prezzi concorrenziali prodotti, però, da ditte inesistenti. In quest’ultimo caso i malviventi intascata la caparra si sono “volatilizzati”. Con l’accusa di concorso in truffa i carabinieri della stazione di Guastalla hanno denunciato alla Procura reggiana due padovani di 52 e 64 anni ed un rovigotto 40enne.

Secondo la ricostruzione investigativa operata dai carabinieri di Guastalla i tre truffatori, in concorso tra loro, dopo aver intavolato e concluso telefonicamente la vendita di prodotti per la casa, per un valore complessivo di 2800 euro, si presentavano a casa di una 62enne pensionata di Guastalla consegnandogli il contratto, poi ricondotto a una ditta inesistente, previo ottenimento della caparra pari a 500 euro, ottenuta la quale sono spariti. Quindi la denuncia da parte della 62enne che scoperta dio essere stata raggirata si è rivolta ai carabinieri della stazione di Guastalla che hanno acquisito, a carico die menzionati 3 truffatori, incontrovertibili elementi di responsabilità per l’ipotesi delittuosa in premessa. Anche in questo caso il colpo portato a compimento nella bassa, sarebbe la punta di un iceberg di una più ampia attività illecita che i carabinieri di Guastalla intendono ricostruire. Preliminarmente pare non esservi dei collegamenti tra gli odierni indagati e i tre truffatori denunciati recentemente sempre dai carabinieri di Guastalla.