Sabato 18 febbraio al Cinema Oratorio di Campagnola Emilia, alle ore 17:30, Maurizio Maggiani sarà ospite del secondo appuntamento della rassegna Tra le vette e il cielo organizzata dalla sottosezione Cai di Novellara. Dal mare alle montagne, una storia fatta di tante storie è il titolo dell’incontro. Maurizio Maggiani, scrittore e giornalista, grande cultore della tradizione orale, ha scritto libri, canzoni, monologhi. Tra i suoi romanzi ricordiamo Il coraggio del pettirosso, con cui ha vinto i premi Viareggio Rèpaci e Campiello, La regina disadorna, con cui ha vinto i premi Alassio e Stresa, e Il viaggiatore notturno con cui ha vinto il Premio Strega e l’Hemingway. Il libro Il Romanzo della Nazione, un’idea che ha nutrito per più di un decennio, ha vinto i premi Elsa Morante 2015 e Anthia 2016. Nel suo ultimo libro, La zecca e la rosa. Vivario di un naturalista domestico (Feltrinelli), illustrato da Gianluca Folì, parla di gatti, uccellini, campi e orti, di tenerezza dei mattini e violenza dei cieli e accompagna dentro le piccole cose, quelle che rendono la vita migliore, più semplice e più vera. Come giornalista e commentatore cura rubriche all’interno del quotidiano genovese Il secolo XIX, su Il Fatto del Lunedì e scrive per La Stampa e per Il Sole 24 Ore. Maurizio Maggiani in La zecca e la rosa si racconta così: “Sono nato in un paese di campagna nel cuore della miseria degli anni cinquanta, sono stato cresciuto alla confidenza con tutto ciò che ha vita e va bene per la vita, chi mi ha educato aveva più parole per le piante e le bestie che per i cristiani, mi è stato insegnato a guardare e ascoltare e odorare e toccare ogni creatura e capire cosa ne veniva di buono e cosa di cattivo, evitando con cura di disturbare Creato e Creatore. Niente era mio, ma sono stato principe degli orti e barone dell’uva fragola, re dei fossi e granduca dei pesciolini che ci nuotavano dentro. Sono tornato a vivere nella campagna, i miei vicini sono tutti quanti contadini e continuano a parlare più volentieri con le creature che con i cristiani, a parte la miseria è tutto quanto rimasto più o meno allo stesso modo. E allo stesso modo prendo e vado per fossi e orti a toccare, ascoltare, guardare e odorare, considerare l’infinito universo di ciò che vive, evitando di disturbare. A meno che, metti, non mi ritrovi tra i peli la zecca assassina”. È nato a Castelnuovo Magra e conosce molto bene Garfagnana, Apuane e Appennino (e spesso, come in Meccanica celeste, sono nelle storie).