Tiziano-Motti_1_autPotranno accedere all’Ape agevolata i disoccupati, disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose purchè abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. Lo ha riferito il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. Per queste categorie il costo dell’anticipo pensionistico, attraverso un reddito ponte, sarà a carico dello stato. L’Ape partirà dal 1 maggio 2017. A parlarcene è Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti. Per accedere all’Ape agevolata sarà necessario avere almeno 36 anni di contributi complessivi, se si rientra nelle categorie dei lavori gravosi e 30 anni, se si è disoccupati, disabili o parenti di primo grado conviventi di disabili per lavoro di cura. I sindacati chiedono di ridurre questo livello. La rata di restituzione del prestito in caso di anticipo pensionistico su base volontaria sarà pari a circa 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione. Potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi i lavoratori precoci, ovvero quelli che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni se disoccupati o se parte delle categorie previste per l’Ape social. “La discussione è aperta, andremo avanti con il nostro lavoro, un bel pezzo è già stato fatto con soddisfazione per tanti lavoratori, giovani e pensionati, altro è in cantiere”. Così il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan. Secondo Furlan, che ha parlato a margine del Festival delle Generazioni in corso a Firenze, è importante il lavoro fatto sulla soglia dell’Ape sociale, ma anche “su quelli che sono i lavori particolarmente gravosi e ne abbiamo nel pubblico come nel privato”. Il segretario della Cisl ha quindi sottolineato il lavoro fatto “in favore dei giovani, sulla ricongiunzione gratuita e sull’alternanza scuola-lavoro, assolutamente indispensabile”.