Oggi in commissione Bilancio e Affari Istituzionale, domani in aula assembrare si discuterà del Progetto di legge: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nella Provincia di Reggio Emilia” (delibera di Giunta n. 2060 del 23 12 13).

Esattamente come successo per i residenti di Villa Minozzo e Toano anche nei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto i cittadini saranno chiamati a decidere, a scegliere attraverso referendum se creare un nuovo soggetto territoriale, sfruttando le possibilità che si presenteranno, o al contrario, lasciare tutto com’è.

Le amministrazioni comunali di Villa Minozzo e Toano nel presentare ai loro cittadini il processo di fusione, hanno commesso alcuni errori macroscopici: il primo di comunicazione e il secondo di arroganza. Le due amministrazioni, forse ritenendosi troppo autoreferenziali hanno ritenuto sufficiente consultare i propri consigli comunali e poi andare avanti a testa bassa senza puntare sulle pubbliche assemblee, se non poco prima del referendum quando i cittadini avevano già deciso. Scelte politiche di portata storica devono coinvolgere fin da subito l’intera popolazione con assemblee pubbliche e diffusione di materiale informativo nei luoghi di aggregazione. Nel caso di Villa e Toano i cittadini si sono sentiti esclusi dalle scelte dei governi dei due comuni, hanno temuto che si trattasse di un’imposizione politica calata dall’alto, hanno così iniziato a dividersi è così sono emersi solo i fattori divisivi. Inoltre, il PD della zona montana contro ogni regola del buon senso si è dichiarato contrario alla fusione, smentendo il PD provinciale e quello regionale. Tutti sappiamo com’è andata a finire. A Villa e Toano è stata buttata via un’importante occasione, come dicevo sopra si è peccato anche di arroganza, addirittura era già stato scelto il nome del nuovo comune senza ascoltare il parere della cittadinanza, Tre Valli. Un nome lontano dalla nostre tradizioni, dalla nostra storia, io stesso avevo proposto di lasciare un riquadro nella scheda referendaria per dare ai cittadini la possibilità di decidere il nome più corrispondente alle caratteristiche del territorio.

Questa volta i comuni del Crinale hanno già iniziato a fare pubbliche assemblee ed inoltre hanno indicato una rosa di nomi sui quali i residenti si potranno esprimere.

Mi rivolgo a loro, affinché non ripetano lo stesso errore commesso dai cugini di Villa e Toano. La Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione ingenti risorse nel caso in cui si decida per la fusione. Io stesso mi rendo disponibile ad incontrare la cittadinanza per parlare con loro del processo di fusione. In Assemblea legislativa regionale verranno previste diverse occasioni d’incontro (udienze conoscitive), con gli amministratori dei quattro comuni e con i diversi rappresentanti dei comitati presenti sul territorio. Per la nascita del nuovo comune del Crinale la popolazione deve essere costantemente informata, è fondamentale che gli abitanti comprendano appieno l’iter e i cambiamenti conseguenti alla fusione territoriale. Al primo gennaio 2015 manca solo un anno, non buttiamo al vento questa opportunità storica, valutiamola attentamente.

 

(Fabio Filippi)