Lo-Cascio-e-GualdiHa registrato un grande successo di pubblico la serata di mercoledì 4 dicembre dove a Scandiano al cinema Boiardo era ospite il regista e attore Luigi Lo Cascio che ha presentato il suo ultimo film “La città ideale” che ha segnato il suo debutto cinematografico come regista. La sala scandianese era piena e il pubblico, proveniente anche dai territori vicini, ha apprezzato molto il film e soprattutto la generosità con la quale, dopo la proiezione, Lo Cascio si è fermato a dialogare con il pubblico rispondendo alle molte domande rivoltegli.

Molto interessante il racconto di come è nato il film e di come il regista lo ha pensato, vissuto e strutturato: “…camminavo per Roma in una notte di diluvio, quella notte che ricorderete è anche morta una signora in un sottopasso. La cosa che più mi ha colpito di quella notte è stata la furia “innocente” della natura e nel film ho cercato di trasmettere la sproporzione tra la natura infuriata e l’uomo che comunque in una serata come quella, invece che starsene a casa, esce lo stesso perché ritiene che i suoi interessi siano prioritari. E’ così uscita una situazione in cui la pioggia ti può cambiare il destino. Ed è proprio camminando in quella notte, sotto quella pioggia, che mi è venuto in mente cosa poteva capitare se qualcuno si fosse fermato a soccorrere qualcun altro.”

Rispetto alle tematiche affrontate dal film, l’ecologia, la giustizia, la verità, Lo Cascio ha detto “..la necessità di chi scrive è farsi intercettare da alcuni temi che incontra. Michele è la figura di un ecologista estremo, questo però non è un film sull’ecologia né tantomeno sulla giustizia. E’ stato definito dalla critica veneziana un giallo morale. In realtà la storia è più vasta delle tematiche dell’ecologia e della giustizia, è la verità. Io non mi sono preoccupato dei temi. Non mi piacciono, da spettatore, i film su temi specifici, i film che sono trattazioni di tematiche. Mi piace l’idea, invece, che se c’è un tema lo si scopre alla fine. Quello che realmente mi sta a cuore nel film è cosa è successo al personaggio, il suo evolversi, non perché sia portatore di una morale, ma per la consapevolezza che certi comportamenti del protagonista cambiano. Direi che è più un film sull’identità che tiene fino a che si ha un incontro con un destino e lì l’io vacilla.”

A proposito della sceneggiatura che non segue i criteri dei manuali continua Lo Cascio a raccontare “..la sceneggiatura è sghemba, è la prima che ho fatto e quindi, in un certo senso, non dovevo rispondere ad aspettative di nessun tipo, non segue infatti nessuna regola da manuale. Così il sogno non dovrebbe esserci, ma per me è importante, perché il sogno è inatteso e ha a che fare con i desideri. Per me la cosa più importante è quello che succede nella mente del protagonista”.

Anche le immagini del film, così come la struttura narrativa e i fatti, hanno qualcosa di perturbante, questo perché, continua ancora il regista “..hanno a che fare con il mondo del teatro nel quale lavoro, i disegni degli animali infatti sono stati fatti da un artista che lavora con me a teatro su testi anche kafkiani, sono disegni che hanno a che fare con la cattura”.

Alla domanda sul ruolo della donna che non è così approfondito nel film ma lasciato un po’ sospeso ha risposto così “Sono contento di questa domanda e non è un caso che venga da una donna, tra le anomalie del film c’è anche la donna perché non è un personaggio ma una figura, che entra ed esce dalle scene, non c’è stata da parte mia la preoccupazione di creare una figura a tutto tondo. La donna però sa toccare i punti profondi del personaggio. La donna è totalmente altra e nei sogni è in grado di toccare i punti di angoscia del personaggio.”

Il finale, lasciato volutamente aperto e senza una soluzione risolutiva, ha un po’ spiazzato la critica cinematografica. “Sono restio a parlare del finale” prosegue Lo Cascio “perché è come se dovessi certificarlo, mentre io voglio lasciare lo spazio al pubblico di finire in un modo o nell’altro la storia, non voglio dare giudizi, soluzioni, voglio lasciare le cose in sospeso”.

 

Nei prossimi mesi continueranno questi graditissimi incontri con gli autori al mercoledì sera per la rassegna d’essai. Per informazioni sulla programmazione rivolgersi al Cinema Teatro Boiardo tel. 0522/854355 mail: cinemateatroboiardo@emiliaromagnateatro.com