Diversi sono gli episodi di aggressività, tensione, conflittualità a scuola, riportati dai media. Ormai con una frequenza in aumento. Aumentano i diverbi, aumentano i contenziosi, le offese e le accuse.

La Scuola – unitamente alla famiglia – è una fondamentale e imprescindibile comunità educante e formativa: essenziale è, e deve essere, la serenità di tutti, alunni e personale della Scuola. Coloro che “vivono” la Scuola sono ben consapevoli della precarietà degli equilibri costruiti faticosamente, delle difficoltà relazionali, che, unitamente a quelle burocratiche e gestionali, possono rendere le giornate faticose, molto lunghe e difficili.

Ma, al tempo stesso, non vanno dimenticati i grandi progetti che è possibile realizzare nelle aule, con i ragazzi e con i colleghi: poter partecipare alla vita scolastica è, nonostante tutto, un grande privilegio. In quale altro ambiente è possibile fare investimenti a lungo termine, a livello didattico, disciplinare, umano? In quale altra realtà si può “costruire” con una “materia prima” tanto importante e determinante per un Paese? In quale altro ambiente è possibile educare, insegnare, accompagnare, crescere, motivare e supportare delle persone in crescita?

Se, però, ci sono delle divergenze, delle diversità di vedute, tensioni o anche incomprensioni…deve esser chiaro che esistono le sedi opportune per discutere, per chiarirsi, per confrontarsi; ci sono persone competenti che possono ascoltare e dirimere delle situazioni intricate: Dirigenti Scolastici, docenti, genitori, anche la Magistratura se le condizioni lo richiedono. La violenza è sempre deprecabile – non solo a Scuola – la violenza va rigettata, rifiutata, bandita.

Gli adulti hanno una grande responsabilità: devono testimoniare la correttezza, la lealtà, l’onestà. I bambini, i giovani, ci osservano.

 

 

 

 

Mariarita Bortolani (Segretaria Generale Territoriale Cisl Scuola RE)