carabinieriUna micro telecamera che “guardava” all’esterno, l’ospitalità presso l’abitazione dei genitori e movimenti attenti e guardinghi durante le uscite in paese. Con questi accorgimenti un 32enne originario di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, è riuscito sino a ieri a sottrarsi ad un provvedimento restrittivo di natura cautelare emesso nel’ambito dell’operazione Cicala che ha portato, agli inizi dell’anno, all’arresto di una quarantina di persone accusate a vario titolo di aver fatto parte di un traffico internazionale di droga con la Spagna e la Colombia. Tra gli arrestati figurano presunti affiliati alle cosche di ‘ndrangheta di San Luca, Locri, Siderno e Gioiosa Ionica ed esponenti di famiglie ramificate nel nord Italia. Tra i destinatari del provvedimento quindi anche l’odierno arrestato accusato di aver ricevuto, trasportato e detenuto circa un chilo di cocaina del valore di 40.000 euro poi ceduta ad altro calabrese.

Provvedimento che però non fu eseguito in quanto il 32enne riuscì a sottrarsi ala cattura. I Carabinieri di Brescello, nel cui comune vivono i genitori, hanno sempre tenuto d’occhio l’abitazione dei familiari nel’ipotesi, ieri rivelatasi fondata, che il giovane ricercato non fosse andato troppo lontano. Ieri la svolta. Un militare di Brescello libero dal servizio notava il padre del ricercato in compagnia di un ragazzo somigliante proprio al 32enne. L’allarme alla caserma dei carabinieri di Brescello è stato tempestivo e ieri poco dopo le 17,00 i Carabinieri hanno fatto irruzione presso l’abitazione del giovane ricercato scovandolo nascosto in camera da letto benché il padre di questi, che sarà denunciato per favoreggiamento, negava la presenza del figlio. Il giovane è stato quindi condotto in caserma dove i Carabinieri davano esecuzione al provvedimento di natura cautelare traendolo in arresto. Durante la perquisizione i Carabinieri hanno scoperto la presenza di una telecamera che “guardava” all’esterno. Precauzione che però non ha garantito al giovane di sottrarsi ala cattura.

Il 32enne non è nuovo ai Carabinieri di Brescello che nel 2007 lo arrestarono per il possesso di una pistola con matricola abrasa che nascose sotto la cenere del forno e che si sospetto fosse stata utilizzata per un grave atto intimidatorio compiuto nel reggiano presso l’abitazione del padre dell’ex ragazza del calabrese.