Paola-Gazzolo-difesa-suoloQuasi 30 milioni di euro di danni a edifici privati, strutture agricole e produttive, 119 persone evacuate nella notte tra il 3 e il 4 maggio, 158 case compromesse così come 59 immobili ad uso produttivo e agricolo e una decina di altri edifici danneggiati tra cui 3 strutture pubbliche. E’ questa la situazione dei danni provocati dalle due trombe d’aria che si sono abbattute nel bolognese e nel modenese presentata questa mattina in Assemblea legislativa dall’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo.

“Due ore sono state sufficienti per produrre circa 25 milioni di danni”, ha sottolineato Gazzolo. “E’ una stima preliminare a cui devono essere sommati i 4,5 milioni destinati agli interventi di somma urgenza, alla prima assistenza alla popolazione e alla sistemazione abitativa dei nuclei famigliari sfollati”.

L’assessore Gazzolo ha spiegato che “anche in questo caso il nostro primo obiettivo è stato quello di non lasciare nessuno solo” e che “da subito si è attivato l’intero sistema regionale di Protezione civile”, mentre “grazie al lavoro svolto dall’Agenzia regionale di Protezione civile si è concluso il Rapporto preliminare di evento consegnato ai tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione civile. Abbiamo lavorato alacremente per condurre l’istruttoria nel più breve tempo possibile – ha sottolineato l’assessore -: quelli colpiti sono Comuni delle aree terremotate che appunto per questo risultano doppiamente feriti. I danni causati dalla tromba d’aria si aggiungono ai disastri provocati del sisma un anno fa. Non potevamo e non possiamo permetterci di perdere nemmeno un minuto”.

Per questo la Regione Emilia-Romagna è intervenuta con un primo stanziamento di 1,8 milioni di euro al fine di realizzare gli interventi più urgenti. A questi si aggiungono 800 mila euro stanziati dall’assessorato regionale all’Agricoltura per interventi di manutenzione straordinaria delle opere pubbliche di bonifica, in particolare di quelle collocate sui corsi d’acqua minori e lungo la viabilità ancora in gestione ai Consorzi di bonifica.

La richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza

Ieri il presidente della Regione Vasco Errani ha trasmesso al presidente del Consiglio e al capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile l’integrazione alla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza già avanzata lo scorso 5 aprile, affiancando alla conta dei danni causati dal dissesto quella determinata dalle trombe d’aria per un totale di 171,2 milioni di euro.

Gli eventi

I primi nuclei temporaleschi si sono sviluppati nell’area tra Reggio Emilia e Rubiera intorno alle ore 15 e solo un quarto d’ora più tardi le grandinate stavano già colpendo il territorio. Il maltempo si è quindi esteso verso la provincia di Modena.

L’aggravamento principale delle condizioni meteo si è determinato verso le 16, con la divisione del sistema temporalesco principale in due parti: un nucleo meridionale che si è portato sulla città di Modena e uno settentrionale rivolto a Nord di Carpi. Il primo, alle 16,15, ha visto formarsi una tromba d’aria che ha colpito l’abitato di Castelfranco Emilia per poi muoversi in direzione est-nordest. I fenomeni si sono intensificati anche nella cellula più settentrionale e alle 17,15 una seconda tromba d’aria ha interessato il territorio di Mirandola e in particolare la frazione San Martino Spino.

L’intervento

Per affrontare l’emergenza e giungere al più presto al ripristino della normalità si è attivato da subito il sistema regionale di protezione civile: il Centro operativo regionale, il Centro funzionale dell’Arpa, il Centro unificato provinciale di Modena, gli uffici preposti agli interventi urgenti e il volontariato di Protezione civile che ha garantito l’impiego di oltre 100 uomini e donne dei Coordinamenti di Bologna, Ferrara e Modena e delle associazioni regionali Anpas e Cri.

I Vigili del Fuoco sono intervenuti con 235 operatori dei comandi provinciali di Modena e Bologna – cui si sono aggiunti in supporto i colleghi di Ferrara e Reggio Emilia – hanno portato a termine 150 interventi dei quali 110 nel territorio modenese e 40 nel bolognese. Grazie alla convenzione attiva tra il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e l’Agenzia regionale di Protezione civile è stato possibile svolgere da subito anche il sorvolo in elicottero delle aree colpite dal maltempo per un monitoraggio e una rilevazione più dettagliata dei danni.

Enel ha messo in campo 24 tecnici e 5 squadre per ripristinare le linee elettriche danneggiate.

Le Aziende sanitarie locali con Arpa stanno predisponendo con i Comuni tutte le misure per la rimozione delle macerie derivanti dalla tromba d’aria e la verifica della presenza di materiale contenente amianto.

I danni

Sono state 227 le segnalazioni di danno pervenute da Comuni, Province e Servizi tecnici regionali: 81 riguardano Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale in provincia di Bologna; 150 Castelfranco Emilia e Mirandola in provincia di Modena.

Degli edifici danneggiati, 158 sono abitazioni private, 59 gli immobili ad uso produttivo ed agricolo e 10 quelli di altro tipo tra cui 3 strutture pubbliche.

Per quanto riguarda i danni alle colture agricole, sono avviate le procedure per la dichiarazione di “evento calamitoso” da parte del ministero dell’Agricoltura: provvedimento che consentirà di far intervenire il Fondo di solidarietà nazionale per l’indennizzo dei danni materiali e l’esenzione dai pagamenti fiscali, previdenziali e contributivi alle aziende agricole compromesse.

Per quanto riguarda le linee elettriche, 7 mila utenze domestiche e 60 di media tensione sono state coinvolte dall’interruzione di energia (6 mila in provincia di Bologna e 1.000 in provincia di Modena). Tutte le linee sono state gradualmente rialimentate nel corso della notte e del mattino successivo, con soluzioni e riparazioni provvisorie. I danni hanno inoltre coinvolto 5 linee della media tensione in provincia di Bologna e 2 in provincia di Modena, così come sono state compromesse 4 cabine di trasformazione su palo nel bolognese ed è stato dunque necessario attivare altrettanti gruppi elettrogeni tutt’ora funzionati. Occorrerà circa una settimana per ripristinare la normale funzionalità del servizio.