giudice-di-paceIl PDL sbaglia i conti e il luogo della discussione. Già da mesi i Sindaci si interessano della ventilata chiusura del Giudice di pace, tant’è che hanno anche chiari i conti: circa 120 – 130 mila €, contro i 70 mila di cui parla con troppa sufficienza (o voluta incompletezza) il PDL, che servono per tre figure amministrative oltre che per le utenze della sede e i costi delle attrezzature e dei materiali di consumo.

Occorre inoltre precisare che la possibilità ventilata di introdurre diritti di copia, al fine di finanziare parte dei costi, non trova nessuna legittimazione giuridica, rimanendo il servizio di competenza del Ministero di Grazia e Giustizia e non potendo in nessun modo i Comuni deliberare diritti di segreteria su servizi non di competenza.

Sbagliata è poi la sede di discussione perché sono i singoli Comuni e non l’Unione ad essere chiamati a sostituirsi allo Stato nel mantenimento del servizio: la legge che introduce la chiusura degli uffici del Giudice di pace prevede che i Comuni e non l’Unione (ente locale distinto per competenze e capacità di spesa) possa richiedere il mantenimento degli uffici accollandosi le spese del personale e dei costi di gestione.

Va tra l’altro precisato che la questione riguarda 7 Comuni e non 8, perché il Comune di Poviglio già ora afferisce al Giudice di Pace di Reggio Emilia.

I Sindaci che seguono questa vicenda da diversi mesi hanno espresso più volte la loro preoccupazione al presidente del tribunale di Reggio Emilia, ritenendo la soppressione di questo servizio sul nostro territorio un atto che riduce il diritto alla difesa sancito dalla costituzione italiana (art. 24).

I Sindaci dell’Unione Bassa Reggiana hanno più volte espresso tutta la loro preoccupazione per il continuo taglio dei servizi da parte dello Stato, ormai incapace di garantire anche i diritti basilari dei cittadini, e il conseguente appesantimento dei costi a carico degli enti locali a cui si continuano a trasferire funzioni e incombenze, senza risorse corrispettive.

Ringraziamo gli avvocati del territorio che hanno deciso di sostenere la nostra azione per la collaborazione e l’impegno, L’intenzione dei sette Sindaci è quella di esprimere al Presidente del Tribunale la ferma volontà di mantenere il servizio del Giudice di pace sul territorio, formalizzando fin da subito il quadro economico sostenibile dai Comuni, viste le condizioni e i vincoli di spesa dei nostri bilanci, ribadendo la disponibilità ad offrire la sede in uso gratuito e chiedendogli di farsi promotore di una richiesta di revisione di quanto oggi previsto presso i dirigenti del Ministero di Grazia e Giustizia.

 

(il presidente Massimiliano Maestri a nome dell’Unione)