Intervento del sindaco Andrea Rossi sul presidio previsto per oggi, e poi annullato, di Casa Pound, sul territorio comunale di Casalgrande.

«Tanto rumore per nulla. Potrebbe essere questo il titolo da attribuire alla recente querelle che vede coinvolti Casa Pound, il Comune di Casalgrande e altri Comuni della provincia. Come abbiamo già denunciato all’interno del consiglio comunale del 13 febbraio 2012, attraverso il documento approvato dal consiglio si è voluta condannare un’associazione che, come risaputo, fa proprio l’incitamento all’’odio e alla violenza, e al tempo stesso intende propagare un’apologia del fascismo, e di ciò che esso ha tristemente rappresentato.

Il nostro ordine del giorno impegna la Giunta a «negare la possibilità di accedere a spazi pubblici o sedi istituzionali alle associazioni che promuovono l’’odio razziale e in genere ogni forma di esclusione sociale».

Noi forze democratiche, che fondiamo il nostro sistema di valori sulla Resistenza, conosciamo benissimo il senso e il significato della parola libertà. Si tratta di un concetto che ho ribadito anche nel mio intervento in consiglio comunale, con riferimento all’aspetto deliberativo del provvedimento. In tale sede ho sottolineato come è nelle intenzioni di questa amministrazione limitare l’uso degli edifici e delle sale, che già attualmente vengono rese disponibili sulla base di appositi regolamenti, ad associazioni, movimenti, o partiti che fanno dell’odio razziale e della xenofobia la loro matrice culturale di riferimento.

Discorso diverso, vale per le aree pubbliche accessibili a tutti: infatti, così come è avvenuto per la richiesta di svolgimento del presidio sul nostro territorio, poi annullato, l’uso di tali aree è autorizzato direttamente dai responsabili di pubblica sicurezza e, in questo caso, dal Questore.

Proprio in prossimità dell’anniversario del 25 aprile, è opportuno ricordare come quella tanto citata libertà che Casa Pound si trova a richiedere con forza, il nostro paese l’ha ottenuta grazie al movimento di Resistenza e di liberazione antifascista».