Si è aperta questa mattina a Bologna, alla presenza del Ministro della Salute Liva Turco, la prima Conferenza nazionale sulle Cure primarie. Rappresentanti delle Regioni, degli Enti Locali, operatori della sanità, del sociale e del volontariato hanno avviato un confronto – che proseguira’ anche domani – sui temi relativi ai nuovi bisogni di assistenza e cura emergenti nel Paese. Più di mille i partecipanti.


Nel corso dell’ultimo decennio – ricorda il Ministero della Salute in una nota – una parte significativa dei servizi sanitari pubblici dei Paesi occidentali piu’ avanzati ha riconosciuto la strategicità dei sistemi di assistenza primaria per garantire una piu’ efficace presa in carico dei nuovi bisogni di salute e di assistenza. Questa scelta ha ispirato le principali politiche finora messe in campo e, non a caso, una delle parti più significative del Disegno di Legge per la qualità e la sicurezza del sistema sanitario nazionale, approvato lo scorso novembre come collegato alla manovra Finanziaria, è rappresentata proprio dalle norme che intervengono su questo terreno, a partire dal riordino dell’area della medicina generale passando per una rinnovata attenzione per la prevenzione e la considerazione della salute come obiettivo da perseguire attraverso politiche e interventi intersettoriali.
La Prima Conferenza nazionale sulle Cure primarie ha l’obiettivo di misurarsi con lo stato dell’arte, con un quadro di insieme di ciò che è stato già sperimentato, con maggiore e minore successo, nelle diverse Regioni, avendo cura di guardare a quanto si sta facendo a livello europeo.

La Conferenza sulle cure primarie in
corso oggi e domani a Bologna chiama dunque al confronto le Regioni, gli Enti locali, le associazioni, gli operatori, il mondo del volontariato e sancisce la nascita del secondo pilastro del Servizio sanitario nazionale.
Oggi, sottolineano gli esperti, siamo infatti di fronte a cambiamenti che impongono alla sanità pubblica scenari di assistenza assai diversi rispetto al passato: la migliore aspettativa di vita, l’invecchiamento della popolazione, il conseguente incremento della incidenza delle malattie croniche e degenerative pongono, infatti, la necessità di riorganizzare il sistema per garantire una efficace presa in carico anche di cronicità e disabilità e portano con sè l’esigenza di rafforzare i sistemi di cure primarie per offrire adeguati livelli di assistenza alternativi e più efficaci. In questo contesto sono fondamentali la programmazione e la valutazione dei bisogni dei cittadini, anche ai fini della definizione delle priorità; l’appropriatezza, l’uso razionale delle risorse e il filtro (e anche la committenza) verso le cure secondarie e terziarie; il coordinamento, la continuita’ delle cure e la gestione complessiva dei percorsi assistenziali, a partire dal primo contatto con il paziente. Le Cure Primarie devono rispondere a queste nuove esigenze e in questo senso possono essere individuate come “l’area sistema” nella quale si realizza l’approccio primario alla promozione e tutela della salute della popolazione. Esse rappresentano l’organizzazione che garantisce e rafforza il raccordo con e tra i Medici di Medicina Generale e i Medici di Continuità Assistenziale, con i Pediatri di Libera Scelta, ma anche tra e con gli Specialisti Convenzionati e quelli Ospedalieri, gli Infermieri e i Tecnici della Riabilitazione, gli Assistenti Sociali e gli Addetti all’Assistenza, allo scopo di garantire, riqualificare e razionalizzare la continuita’ assistenziale con il supporto specialistico e di un eventuale ricovero ospedaliero in un’ottica di appropriatezza clinica e di comunità. Molti sono i compiti in carico all’area delle cure primarie tra i quali l’organizzazione dell’attività di valutazione multidimensionale per tutte le tipologie di bisogno; la definizione ed il presidio (in collaborazione con la struttura ospedaliera) dei percorsi assistenziali dei pazienti affetti da malattie cronico-degenerative a maggiore prevalenza, utilizzando al meglio tutte le strutture intermedie; la vigilanza sul servizio di continuita’ assistenziale e sul suo coinvolgimento nei progetti di tutela della salute territoriali. In raccordo con il Servizio farmaceutico e gli altri Servizi Aziendali competenti l’area delle cure primarie assicura, inoltre, le seguenti funzioni: vigilanza sulle attivita’ delle farmacie presenti sul territorio; cura dei rapporti con le farmacie territoriali ai fini della promozione di una collaborazione a specifici obiettivi aziendali; organizzazione dell’assistenza farmaceutica per i casi previsti in assistenza domiciliare; collaborazione con le unità operativa che si occupano di residenzialità territoriale nell’erogazione dell’assistenza farmaceutica e nell’analisi e monitoraggio delle prescrizioni farmaceutiche nelle residenze protette; valutazione tecnica di eventuali presidi o di innovazioni tecnologiche proposti come potenziali strumenti per l’ottimizzazione dell’assistenza domiciliare; aggiornamento sistematico dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta rispetto alla normativa riguardante gli atti prescrittivi; elaborazione dei dati relativi alla spesa farmaceutica territoriale per l’analisi e il monitoraggio delle prescrizioni farmaceutiche dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, allo scopo di consentire l’individuazione di azioni utili al miglioramento della qualita’ ed appropriatezza prescrittiva, con riferimento anche al governo della spesa farmaceutica, e della qualita’ dell’assistenza.

Il confronto sulle cure primarie è iniziato questa mattina a Bologna con un dibattito sulle esperienze e sui modelli regionali, illustrati dagli esperti della sanità di otto regioni italiane tra le piu’ avanzate nel settore. Proseguirà nel pomeriggio con tre sessioni dedicate alla continuità assistenziale, alla programmazione ed alla integrazione socio-sanitaria.

Domani, quindi, seconda giornata con gli interventi annunciati, tra gli altri, dei Ministro Livia Turco, Rosy Bindi e Paolo Ferrero; di alcuni assessori regionali, di amministratori locali e di dirigenti di organizzazioni mediche tra kle più rappresentative.