Sono arrivate a Modena principalmente da Nigeria, Romania, Ucraina, Albania e Russia e hanno un’età che nella maggior parte dei casi è compresa tra i 18 e i 24 anni. Per loro c’era l’illusione di trovare un lavoro e invece si sono ritrovate sui marciapiedi di Modena, costrette a prostituirsi sotto la minaccia costante dei loro sfruttatori.
Sono queste le caratteristiche delle cinquecento donne che in dieci anni sono riuscite a lasciarsi alle spalle una situazione di sfruttamento sessuale sulle strade di Modena, grazie principalmente a “Oltre la strada”, un progetto che ha l’obiettivo di sostenere percorsi di protezione sociale rivolti a donne vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale.


Nato nel 1997, “Oltre la strada” è un progetto dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Modena, gestito dal Centro Stranieri e dal Servizio Minori, con la collaborazione dell’Associazione A.Ma e dell’Associazione Casa delle Donne contro la violenza, inserito un progetto più ampio della Regione Emilia Romagna con il finanziamento del Ministero per le Pari Opportunità.
In questi dieci anni di attività, che saranno al centro di una serie di iniziative pubbliche alla Tenda di viale Molza, il progetto ha svolto la funzione di sostegno e affiancamento alle donne che hanno avuto il coraggio di uscire dal giro della prostituzione, sfidando il pericolo della ritorsione degli sfruttatori. L’assistenza riguarda sia il sostegno nell’eventuale percorso giudiziario contro gli sfruttatori, ma anche per le pratiche del permesso di soggiorno ai sensi dell’articolo 18 della Legge sull’Immigrazione. Le donne vengono quindi inserite in programmi di protezione sociale e vengono affiancate non solo per le pratiche giudiziarie o amministrative, ma anche in percorsi sanitari e psicologici, proponendo poi percorsi di alfabetizzazione all’italiano, di formazione professionale, borse lavoro e inserimenti lavorativi.

Dal 1997 ad oggi “Oltre la strada” si è fatta carico dei percorsi di uscita dalla prostituzione di circa 50 donne all’anno e gestisce contemporaneamente circa 120 programmi di protezione sociale, la cui durata varia a seconda della situazione. Il 10% di questi programma, inoltre, riguarda ragazze minorenni.
In questi dieci anni è stata particolarmente importante la collaborazione con l’Ufficio Immigrazione della Questura di Modena. La condizione di clandestinità delle donne, che rappresenta un elemento di ricatto da parte degli sfruttatori, viene infatti spesso risolta grazie alla rapidità delle pratiche burocratiche garantite dall’ufficio.
La fascia d’età più numerosa tra le donne prese in carico è quella tra i 18 e i 24 anni, seguita dalla fascia 25-29, da quella delle minorenni e dalle ragazze con più di 29 anni. Ad inviare le donne ai responsabili del progetto sono soprattutto le Forze dell’Ordine, la rete regionale e nazionale del progetto Oltre la Strada, i servizi sociali, le associazioni, oltre alla rete informale di amiche, conoscenti e – in alcuni casi – anche i clienti.
Una volta iniziato il percorso di protezione, alcune donne trovano anche il coraggio di sporgere denuncia formale verso i loro sfruttatori. Le denunce in questo senso sono circa 30 ogni anno e in molti casi hanno dato il via ad indagini a largo raggio da parte delle Forze dell’Ordine. Sono centinaia ogni anno, inoltre, gli accompagnamenti effettuati dagli operatori delle donne in carico alle diverse aree, da quella medica a quella sociale, da quella legale a quella psicologica. Oltre ai circa 30 percorsi di alfabetizzazione che vengono attivati ogni anno, ci sono anche 20 percorsi di borsa lavoro, a cui si aggiunge poi una quota compresa tra 30 e 40 ragazze che vengono inserite nel mondo del lavoro in diversi settori. Ogni anno, infine, si conclude positivamente il 30 % dei percorsi di protezione sociale e le ragazze possono dare il via ad un progetto di vita normale senza il timore di dover tornare a prostituirsi.

Sfruttamento sessuale a Modena, se ne parla alla tenda
Per cercare di capire quale sia il dramma della schiavitù sessuale bisognerebbe provare la sensazione di essere strappati dai propri luoghi d’origine, essere caricati a forza su camion e altri mezzi di fortuna e attraversare il mondo diretti verso le nazioni più ricche, lì dove è più florido il mercato della prostituzione.
Una simulazione di questa moderna tratta sarà proposta alla Tenda di viale Molza agli studenti di alcune scuole superiori modenesi l’11 e 12 dicembre, grazie al progetto teatrale “Body shop” realizzato in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato, nell’ambito del progetto “Giovani all’arrembaggio”, e Teatrindifesi. I ragazzi e le ragazze di alcune classi saranno coinvolti in prima persona in un percorso che farà loro vivere in modo diretto, attraverso il teatro, l’esperienza del percorso migratorio delle ragazze vittime della tratta. Questo consentirà loro di comprendere le storie, le motivazioni, la condizione in cui si trovano a vivere le ragazze. Insieme agli animatori poi discuteranno quali possono essere le diverse opzioni da percorrere per potersi emancipare dalla tratta.
L’iniziativa rientra nel programma di “Non trattarmi da prostituta. Storie di donne in dieci anni di interventi a sostegno di migranti vittime di tratta e sfruttamento sessuale”, che prevede – oltre alla performance teatrale – una serie di serate alla Tenda di viale Molza in occasione del decennale del progetto “Oltre la strada”, promosso dall’assessorato alle Politiche sociali – Centro stranieri del Comune di Modena, associazione Marta e Maria, associazione Casa delle Donne contro la violenza, in collaborazione con Cesav e Circolo Alchemia.

Il 24 novembre alle 20,30 è in programma la presentazione del progetto “Oltre la strada”, che sarà illustrato dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Modena Francesca Maletti, da don Domenico Malmusi, Presidente dell’associazione Marta e Maria e da Carla Raimondi, presidente dell’associazione Casa delle donne contro la violenza. Alle 21 sarà proiettato il video “La casa di Mary”, il racconto di una ragazza nigeriana che ha lasciato la famiglia per seguire le promesse di una vita migliore in Italia, realizzato da Chiara Forti, a cura della Casa delle Donne Contro la Violenza. Alle 22, dopo il buffet a cura di Coop Oltremare, la serata si chiude con il concerto di Kyeyre Yusuf Abukar.
Lunedì 26 Novembre alle 21 va invece in scena “Lontano dagli occhi”, storie di tratta e prostituzione, di Elena Bellei in collaborazione con il Teatro dei Venti, mentre alle 22 sarà la volta del concerto del gruppo “I Cinque Stratagemmi”.

Giovedì 29 novembre alle 21è di nuovo protagonista il teatro con la performance “Figlie”, con la collaborazione di Tir Danza e associazione Marta e Maria e la direzione artistica di Riccardo Palmieri. Liberamente ispirata alle “Troiane” di Euripide, affronta i temi dell’immigrazione e delle nuove forme di schiavitù subite dalle donne ed è frutto di un laboratorio teatrale realizzato con le ragazze e i ragazzi ospiti delle comunità di accoglienza di Modena. Alle 22 la serata si chiude con il concerti dei “Jungle Fever”, un gruppo di sette artisti provenienti da Ghana, Italia, Nigeria e Benin.
Dal 24 al 29 novembre, infine, la Tenda ospiterà la mostra fotografica di Fernando Amista “Ti racconto. La mia storia di donna migrante tra sogni, illusioni e realtà”, in cui vengono proposte le storie di due ragazze che sono riuscite ad affrancarsi dal racket dello sfruttamento della prostituzione. Tutte le iniziative sono gratuite.

Per informazioni: Centro Stranieri del Comune di Modena, 059/203.3414 – 3411 – e-mail. Associazione A.Ma – tel.: 347.3672015 – 059.3367179 – e-mail. Associazione Casa delle Donne Contro la Violenza – 059/361050 – e-mail.