Il Comune di Modena è diventato socio unico della Partecipazioni immobiliari Spa, la società creata nel 1983 per curare l’iniziativa “Progetto casa” e realizzare un edificio per lavoratori temporaneamente residenti a Modena e provincia. Lo prevede la delibera presentata in Consiglio comunale lo scorso 12 novembre dall’assessore alle Politiche per la casa Francesca Maletti e approvata con il voto favorevole della maggioranza e del gruppo indipendente, l’astensione di Modena a colori e il voto contrario degli altri gruppi di minoranza.

L’assessore Maletti ha precisato che “con questa delibera, il Comune acquista dagli altri soci le azioni della Partecipazioni immobiliari Spa per un valore nominale complessivo di 17mila 560 euro. Diventiamo così unici proprietari di questo stabile, che utilizzeremo nell’ambito delle nostre politiche per la casa per rispondere alla domanda di alloggio di lavoratori e studenti in città”.
Nella stessa seduta il Consiglio ha anche respinto una mozione presentata da Adolfo Morandi di Forza Italia che chiedeva “di valutare se esiste ancora la possibilità di assegnare l’edificio a un Ente che lo prenda in carico, di valutarne la possibile utilizzazione diretta a fini sociali e di disporre il prima possibile lo scioglimento della società”. Sulla mozione hanno votato a favore i gruppi di minoranza, si sono astenuti Modena a colori e gruppo indipendente, mentre la maggioranza ha votato contro.

Nel dibattito, Baldo Flori di Forza Italia ha definito il progetto “una bella intenzione nata e morta tra le difficoltà” e ne ha ripercorso la storia: “non si è realizzato l’azionariato popolare che avrebbe dovuto mantenere la società, e nemmeno la riconversione ha avuto successo. Sono d’accordo che la società venga liquidata prima possibile”, ha concluso Flori.
Alvaro Colombo di Rifondazione Comunista ha parlato di “una risposta parziale, ma interessante”, osservando che “il tema sociale di una residenza temporanea ma dignitosa per i lavoratori rimane importante e deve restare tra le funzioni di questa struttura che è stata realizzata con un forte impegno anche politico”.

Ercole Toni dei Ds ha ricordato che “è importante farsi carico di questo problema, con una volontà di trasformare queste case in realtà abitative stabili. In questo caso, la richiesta era venuta dal mondo economico e dai sindacati, poi chi ha gettato il sasso ha nascosto la mano, dimenticando che sono proprio loro a beneficiare della presenza di quei lavoratori”.

Achille Caropreso, indipendente, ha puntualizzato: “non stiamo parlando di appartamenti ma di posti letto, è comunque una finalità importante, perché sono tanti i giovani che vengono a lavorare qui e possono averne bisogno. Su questo tema, evidentemente, in 24 anni qualcosa è sfuggito di mano”.

Fausto Cigni dei Ds ha ripercorso la vicenda affermando che “la richiesta era venuta anche dalle associazioni sindacali, proprio come soluzione temporanea per i lavoratori che vengono qui in mobilità. Ora le organizzazioni sociali ed economiche dicono di non essere più interessate. Ritengo inaccettabile questa logica di scaricare sul sociale i drammi economici”.

Adolfo Morandi di Forza Italia ha spiegato la logica della mozione presentata dal suo gruppo: “le carte dicono che all’attivo della società c’è il valore dell’edificio. Abbiamo detto che questo ha scarsa o nulla appetibilità sul mercato, dunque sarà difficile recuperare il costo di costruzione. Le organizzazioni economiche dovrebbero almeno prendersi in carico la gestione dell’immobile”.

Ivo Esposito di Forza Italia ha aggiunto: “stiamo parlando di un obiettivo sociale mai raggiunto, un vero fallimento nella sostanza dei fatti. Nell’interesse della collettività ribadisco che si dovrebbe evitare di tenere in vita una società fallita, che non ha più senso di esistere e non ha fatto il suo dovere”.

Danilo Bassoli dei Ds ha replicato: “votiamo contro la mozione perché se è uguale alla delibera non ha ragione di essere. Invece pone questioni diverse, e sembra quasi che sia responsabilità del Comune di Modena che il progetto sia fallito. La Partecipazioni Immobiliari esiste da 25 anni e per la prima volta ha qualcosa da gestire. Ci si riserva di verificare se mantenerla o meno, invece la mozione chiede di chiuderla subito”.

Dante Mazzi di Forza Italia ha affermato che “il fatto pittoresco è che in questo edificio era previsto un unico bagno per tante persone, e forse è una delle cause del fallimento di questa cosiddetta joint venture. Ciò che poteva andare bene 5 anni fa oggi non risponde più alle esigenze, anche di chi è in condizioni di emergenza”.

L’assessore all’Urbanistica Daniele Sitta ha ribadito che “la casa sarà utilizzata per degli studenti. È importante che il Comune acquisisca la proprietà al 100% proprio per poter decidere liberamente il da farsi senza accollarsi costi che non sono necessari”. L’assessore Maletti ha concluso osservando: “la domanda di alloggio a Modena credo ci sia, sia da parte di lavoratori che di studenti. Se ci sarà richiesta si potranno adibire alcuni posti letto anche a ospitare turisti. In questa casa non andranno persone in stato di bisogno perché la casa è stata costruita con fondi che hanno un’altra destinazione. Arriveremo a fine anno all’assegnazione di 60 mini alloggi per gli anziani, una funzione per la quale questa struttura è inadeguata. Non credo che l’edificio non abbia valore di mercato, ma che invece sia nostro compito tenerlo per tentare di dare una risposta alla domanda di alloggio di lavoratori e studenti”.

Dopo l’intervento dell’assessore, Morandi ha annunciato il proprio voto negativo sulla delibera, e Cigni ha ribadito il voto a favore della delibera e contro l’ordine del giorno.