Ci giunge in redazione una email firmata da parte di una mamma che denuncia atti di razzismo nei confronti suoi e dei figli subiti domenica al parco Ducale. La lettera è firmata e riteniamo corretto pubblicarla per sensibilizzare chi legge su un problema che quotidianamente vivono molte persone, soprattutto bambini.

Esiste un posto dove liberamente insultare stranieri non è la norma?
Di certo non è il Parco Ducale di Sassuolo.
Domenica ho dovuto subire commenti razzisti contro di me e contro miei figli di 7 e 5 anni.
Perchè?
Perche sono una donna straniera di colore con due bimbi di colore e quindi un bersaglio facile. La conversazione fra madre e figlio a cui io non facevo parte finiva con il commento “lascia stare – sono mezzi zingari quei due”.
Con queste parole pesanti una giovane mamma, mia coetana, ha istruito suo figlio di non giocare con i miei. Ovviamente ho chiesto un chiarimento e la discussione che ho scatenato continuava con vari altri insulti a mio carico – del genere – “voi marocchini siete in troppi, andata a casa” si è concluso con il fatto spaventoso che i signori, dato che si erano aggiunti anche due anziane che suppongo erano le nonne, non si vergognavano affatto per le parole usate contro di me e i miei figli senza la minima provocazione.

Un fatto che io trovo terrificante.

Lo trovo triste che per un adulto sia accettabile insultare piccoli bimbi e insegnare a loro volta ai loro figli che insultare è una cosa giusta. Lo trovo non soltanto triste ma spaventoso che la gente non è piu capace di ammettere i propri errori e che pensano che gli stranieri possono essere insultati senza nessuna giustificazione, che i bimbi di colore sono un bersaglio giusto per il loro rancore.
Chiedo anche quanti altri genitori stranieri hanno le stesse preoccupazioni – i nostri figli vengono insultati quotidianamente con varie belle frasi fatte e nessuno protesta.


Io non ho più voglia di aumentare il già ricco vocabolario dei miei figli spiegando certi termine che vengono usati frequentamente.

Io sono Inglese, laureata, sposata con un Italiano e lavoro regolaramente in Italia.

Io non ho paura di denunciare sia legalmente sia tramite un giornale le offese subite da persone che all’apparenza appartengono alla Sassuolo per bene.


Non pretendo di fare amicizia ogni volta che porto i miei bimbi nel parco ma sottolineo communque il mio diritto di non essere molestata verbalmente e ancora di più il diritto dei miei figli di giocare in pace senza paura di essere offesi.

Io invece vorrei che queste persone cominciassero a capire la loro vergogna e il danno che creano, il disagio fra bambini innocenti che sono ancora capaci di vedere oltre il colore della pelle.
Non chiedo un miracolo, chiedo in nome di tutti un pò di autointerrogazione, un po di rispetto e un po di civiltà.
E’ troppo?


Patricia Gilead