Oggi, 17 agosto, e domani sabato 18 agosto alle ore 21,30 presso Parco del Complesso monumentale San Lazzaro, Via Amendola 2, continua le repliche dello spettacolo Visioni di una notte d’estate – Notturni, passeggiate teatrali verso il centro della notte.


Dopo 13 giornate di repliche, il secondo appuntamento di Notturni, passeggiate teatrali nelle serate estive, Visioni di una notte d’estate, si avvia verso le ultime due serate dopo un notevole successo di pubblico.
Il viaggio alla riscoperta di un suggestivo e dimenticato frammento del territorio di Reggio Emilia: il Parco del complesso monumentale dell’ex-ospedale psichiatrico S.Lazzaro è stato sicuramente uno degli appuntamenti più insoliti nel panorama dell’offerta culturale estiva reggiana.
Una passeggiata notturna, rischiarata se non dalla luna da un singolare gioco di luci ed effetti luminosi, ha portato il pubblico, non più di una cinquantina a replica per ovvie ragioni logistiche, tra le emergenze architettoniche dell’Esquirol e del Lombroso, padiglioni dal cui silenzio ancora emergono gli echi di memorie scientifiche e cartelle cliniche, di lettere e testimonianze, di vite spesso perdute, e i resti di un paesaggio agricolo, un grande prato e il frutteto con i suoi filari ordinati dal lavoro di uomini e donne che qui vissero gran parte della loro vita poichè, inadeguati a vivere nella società, sono stati messi dentro, perché fuori facevano paura.

Oggi e domani, quindi, il “Narratore” ( Corrado Calda nella foto), alla luce di ingegnose lanterne, guiderà il pubblico lungo il percorso che dal viale di ingresso man mano si inoltrerà nel parco ove dall’oscurità emergeranno i profili di semplici ma efficaci allestimenti che, nelle diverse stazioni, prenderanno vita nelle voci, nel canto, nelle note di violino di Ornella Serafini e Cristina Verità, mentre, su un impianto drammaturgico originale, si innesterà la lettura di brani letterari tratti da poeti e scrittori individuati proprio per la loro capacità di definire l’immagine della notte, lo svelamento del lato più nascosto, la ricchezza dell’altra faccia della luna come metafora della follia capace, forse più della senno, di svelare il mistero della vita.