Come sta andando la stagione turistica nella montagna reggiana? Un giudizio definitivo – a pochi giorni dal Ferragosto – non è certo possibile, tuttavia i dati sugli arrivi e sulle presenze registrati sino a fine luglio consentono qualche considerazione e soprattutto un primo confronto con la passata stagione, un anno decisamente buono per il nostro turismo.


“In base alle denunce statistiche fornite dagli stessi albergatori, nonché da campeggiatori, gestori di case per vacanze o B&B nei primi sette mesi dell’anno si è registrato un incremento delle presenze abbastanza sensibile, stimabile intorno al 4% – afferma il vicepresidente della Provincia con delega all’Economia, Pierluigi Saccardi – Questo risultato, valido su tutto il territorio della Comunità montana, ha tuttavia motivazioni diverse, non tutte riconducibili al turismo e alla vacanza in senso stretto in quanto anche in montagna, sia pure in misura molto minore rispetto alle città, ha un suo peso la richiesta di alloggio per motivi di affari e di lavoro, in particolare da parte di operai, tecnici e rappresentanti di commercio”.

Più interessante è sicuramente il dato disaggregato relativo ai mesi di giugno e luglio, che rappresentano non tutta la stagione turistica, ma almeno un suo significativo avvio. “I dati pervenuti parlano, per questi sessanta giorni, di 10.460 arrivi e 54.225 presenze (appartamenti esclusi), con un aumento sul 2006 rispettivamente dell’1 e del 2% – continua Saccardi – In ogni caso, la montagna reggiana, in un periodo fortemente concorrenziale in cui le abitudini turistiche cambiano velocemente e l’offerta anche internazionale è amplissima, dimostra una sua vitalità, confermata anche dalle numerose manifestazioni di intrattenimento che costellano questa estate appenninica e dalla varietà delle proposte messe in campo dagli operatori”.

“E’ dunque confermata la tendenza che vede premiati gli imprenditori innovativi, quelli che hanno riconvertito le loro strutture allo stile del turismo moderno che non è più fatto di lunghe vacanze climatiche con limitate esigenze nell’alloggio, ma di soggiorni più brevi, concentrati nei fine settimana, e con richieste di servizio all’altezza – conclude il vicepresidente della Provincia – Anche se gli alberghi riaffermano il loro ruolo importante, si accresce percentualmente il peso delle strutture alternative. In generale, più che la scelta della località pare che conti di più la qualità e l’appeal della struttura di ospitalità, ovvero il fascino, ma anche la convenienza, della proposta aziendale. Vedremo, a stagione conclusa, se queste tendenze troveranno conferma”.