Con una lettera, fatta pervenire tramite il suo avvocato, una donna reggiana vittima di un grave reato ha voluto ringraziare il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, il senatore Sergio Zavoli e Vilma Ecchia – rispettivamente presidente e direttrice della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati – che hanno operato per farle avere un risarcimento, utile alla copertura delle ingenti spese mediche sostenute in seguito all’aggressione subita.


Grazie all’intervento del sindaco, che ha inoltrato la domanda alla Fondazione, nata nell’ottobre 2004 per dare sostegno immediato alle vittime dei crimini di maggiore gravità, la donna ha potuto beneficiare del contributo, il primo rilasciato dalla Fondazione nella nostra provincia.
“Il risarcimento ricevuto – si legge nella lettera del legale – è stato un gesto di grandissima umanità che ha portato una nota di giustizia e serenità nella triste vicenda. Avete dato anima alle Istituzioni che rappresentate e nobilitato ogni momento burocratico necessario con affetto e premure forse inaspettate. Il contributo è arrivato tangibilmente e con inusuale sollecitudine a permettere il rammendo di una grave ingiuria fisica e consentire il ristoro delle prime e necessarie cure mediche”.
“La legge regionale da cui traete diritto e sostanza – continua la lettera – è sicuramente stata una bella esperienza di civiltà e riconciliazione, perché grazie a previsioni normative come queste si mantiene o si riconquista la fiducia nella società civile, nelle istituzioni e nelle politica che le governa. Ma la legge sarebbe stata nulla se le persone che l’hanno gestita non lo avessero fatto con il tratto lieve ed educato a cui va il migliore ringraziamento, perché ogni provvedimento impersonale, come una statuizione normativa, diviene vero agire civile solo e quando chi lo amministra lo fa perseguendo il giusto”.
Il sindaco Delrio, che ha attivato analoga procedura di richiesta per un altro grave reato accaduto nella nostra città, lo scorso marzo aveva invitato il senatore Zavoli a Reggio per far conoscere le attività della fondazione alla comunità locale.

Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati
Il 12 ottobre 2004, la Regione Emilia-Romagna, insieme ai Comuni capoluogo e alle Province, hanno costituito la Fondazione emiliano-romagnola vittime dei reati. Una struttura nata per offrire un sostegno immediato alle vittime dei reati più gravi, quelli che causano la morte o danni gravissimi alla persona, o ai familiari, per affrontare lo choc determinato da un grave crimine e lenire il trauma che ne deriva.
La Fondazione interviene sia quando il reato è compiuto nel territorio regionale, sia quando è avvenuto fuori dal territorio regionale, purché abbia come vittime cittadini emiliano-romagnoli e non sia colposo (sono esclusi ad esempio gli incidenti stradali).
La Fondazione ha sede presso la Regione Emilia-Romagna, a Bologna, in viale Aldo Modo 64, nei locali del servizio Promozione e sviluppo delle politiche per la sicurezza e della polizia locale – Presidenza della Giunta regionale.
Come opera la Fondazione
Il sindaco del comune nel quale è avvenuto il reato, con il consenso della vittima e nel più stretto riserbo, avvia una istruttoria, raccoglie tutte le informazioni e la documentazione, e inoltra la domanda alla Fondazione; la direzione della Fondazione, esaminata la richiesta, può chiedere ulteriori informazioni; la richiesta poi viene sottoposta al Comitato dei garanti.
La decisione circa l’opportunità dell’intervento della Fondazione spetta al Comitato dei Garanti che, effettuato un attento quanto rapido, esame della richiesta, ne verifica la coerenza con le finalità della Fondazione definite dallo Statuto e stabilisce modi, forma ed entità dell’aiuto.