Anche nel 2007, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena è al fianco del Comune nell’azione di riqualificazione e integrazione: il progetto “Oltre il muro invisibile: il sostegno e la valorizzazione delle iniziative di integrazione e dialogo”, presentato dal Comune di Sassuolo nell’aprile scorso, ha infatti ricevuto un finanziamento di 162mila euro dalla Fondazione. Al centro, il sostegno alle risorse e ricchezze attivate nel quartiere e nella città.

Grazie al progetto, infatti, verranno avviate azioni e promosse iniziative rivolte ai giovani, rispetto ai quali è necessario dare risposta alle richieste e ai bisogni della seconda generazione di immigrati; alle donne straniere, per le quali alle barriere rappresentate dalla diversità culturale si sommano quelle che derivano fra le disuguaglianze fra i sessi, dentro e fuori dalla famiglia d’origine. Progetti che sappiano valorizzare le iniziative che il tessuto culturale cittadino, autonomamente, ha elaborato, stimolato dalle azioni promosse dal Comune. Progetti, infine, che sappiano, attraverso veicoli di larga diffusione e accesso, dare visibilità, voce e spazi a chi, in questi anni, ha lavorato e lavora ancora per la riqualificazione del quartiere.

“La fase che oggi, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, vogliamo avviare, parallelamente al prosieguo delle impegnative progettazioni promosse dal 2005 – spiega il sindaco Graziano Patuzzi – intende dare parola, strumenti e visibilità alle risorse e ricchezze, attivate nella città e nel quartiere, le cui finalità coincidono con quelle del Comune: superare il degrado urbano e sociale e favorire l’integrazione, con particolare attenzione agli immigrati di seconda generazione e alle donne”.

“Quanto realizzato in questi anni, infatti – spiega l’assessore alle politiche sociali Susanna Bonettini – ha favorito l’assunzione diretta di responsabilità da parte di chi, con ruoli, competenze, vocazioni e talenti differenti, vivendo a Braida oppure solo conoscendola, si impegna e vuole impegnarsi per il quartiere. Ha contribuito a dare voce, coraggio e forza a chi ha idee e ricchezze da mettere al servizio della città. Le risorse e le competenze createsi in questi anni rappresentano quindi una ricchezza da sostenere, affiancare e rendere visibile. Promuovendone lo sviluppo e la crescita, laddove è necessario, e consentendo loro di uscire dal parziale silenzio nel quale hanno fin ad oggi vissuto”.

Il progetto
1) Lo sport e la seconda generazione di immigrati. La pratica sportiva come strumento di mediazione culturale e sociale
L’azione prevede una ricerca volta a conoscere sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo quanti sono i bambini e ragazzi, provenienti da famiglie di immigrati, che praticano attività sportive e quanti, e per quali motivi, sono quelli che non si sono mai avvicinati allo sport. Questa ricerca consentirà di conoscere in modo approfondito il fenomeno e permetterà di ottenere, sistematizzare e condividere molti elementi di conoscenza che oggi sono appresi solo superficialmente e intuitivamente. Conoscere quali sono gli ostacoli all’accesso allo sport, quali le esigenze e quali gli eventuali strumenti per incentivarlo, consentirà all’Amministrazione comunale di promuovere, in collaborazione con le società sportive, azioni concrete per facilitare la pratica sportiva tra i bambini e i ragazzi stranieri.
Sono 4 le fasi previste dalla ricerca:
– indagine quantitativa rivolta alla scuola dell’obbligo
– approfondimento mediante indagine qualitativa (scuola dell’obbligo)
– restituzione dei risultati dell’indagine 6/13
– indagine qualitativa 14/18 anni
2) Donne immigrate e nuovo vicinato
Il progetto prevede la realizzazione di due diverse iniziative: la prima, dal titolo “Una domenica a Palazzo”, si è svolta il 27 maggio a Sassuolo, nelle sale del giardino segreto del Palazzo Ducale. La seconda riguarda invece l’attività svolta dalle donne straniere nell’ambito del Centro di formazione permanente e prevede la realizzazione di un volume contenete i loro scritti e la produzione di un video sulle loro esperienze e testimonianze, dentro e fuori dall’aula.
– “Una domenica a Palazzo”. Scopo della giornata è stato fare conoscere e valorizzare i “talenti” delle donne straniere che, dedicandosi ad arti differenti, da anni lavorano sul territorio modenese all’interno di laboratori teatrali e musicali. Il programma è stato elaborato dal Comune di Sassuolo in collaborazione con Elena Bellei, giornalista e scrittrice modenese che da tempo lavora nel campo delle politiche di genere in relazione alle donne immigrate.
Nel corso della “domenica a Palazzo”, in un programma che si è snodato dalle 15 alle 20 circa, attrici, danzatrici, musiciste, artiste provenienti da diversi Paesi si sono esibite in uno spettacolo che ha coinvolto il numeroso pubblico presente.
– Le parole e i gesti: un volume e un video per raccontare le storie delle donne straniere
Il volume raccoglierà gli scritti elaborati dalle donne che hanno frequentato, dal 2001 al 2006, i corsi del Centro Territoriale Permanente a Sassuolo. IL CTP da anni organizza infatti, nell’ambito delle proprie attività, un progetto interculturale rivolto ai cittadini italiani e stranieri. Durante le ore dedicate a questo progetto, il cui scopo è promuovere la conoscenza di altre culture, sono stati elaborate dalle donne 5 raccolte di scritti, divisi per temi.

Il video, delle durata di circa 15 minuti, la cui realizzazione verrà affidata ad una società di produzione, racconterà, per bocca delle donne stesse, il lavoro condotto durante il corso e le successive esperienze maturate e rese possibili dai legami creati nell’ambito dei corsi del CTP.
Il video e il volume verranno presentati nel corso di un momento pubblico, entro la fine dell’anno 2007, in occasione del quale l’Amministrazione comunale e le agenzie educative del territorio presenteranno le proprie attività.

3) La speranza a palazzo. Il coinvolgimento della seconda generazione di immigrati
Un campus di tre giorni, previsto per novembre 2007, rivolto a un centinaio di ragazzi e ragazze degli istituti superiori sassolesi, residenti a Sassuolo. Durante i tre giorni del campus, che si svolgerà nelle sale del Giardino segreto del Palazzo Ducale, i ragazzi saranno impegnati in laboratori e sessioni di lavoro e, aiutati da formatori forniti da Magistratura Democratica, Gruppo Abele di Torino e “Libera Associazione contro le mafie”, che ha già sperimentato la formula del campus rivolto ai giovani in altre città (Campus Albachiara di Montecatini Terme), elaboreranno un documento finale da presentare nel convegno di chiusura al quale parteciperanno, oltre alle figure istituzionali, Don Luigi Ciotti e Livio Pepino.
4) Arte e cultura come forma di intervento sociale. Un laboratorio artistico nel degrado di Braida
L’insediamento di attività “positive”, non immediatamente legate ad iniziative di recupero sociale, può svolgere un’azione straordinariamente importante nel processo di recupero del degrado. Questo è quanto è emerso anche dai documenti prodotti dai membri del Comitato tecnico scientifico, in particolar modo dalle riflessioni di Duccio Scatolero.
Le azioni promosse dal Comune in questi anni hanno sollecitato una proposta da parte di un artista sassolese, Fabrizio Loschi, che ha chiesto di potere aprire nello stabile di Via Circonvallazione 189, a piano terra, il proprio laboratorio artistico. I locali sono stati individuati e, nei giorni scorsi, è stato raggiunto un accordo con i proprietari, che si sono dichiarati disponibili a cederlo in affitto al Comune.
La presenza del laboratorio consentirebbe al quartiere di arricchirsi di uno spazio di “produzione culturale ed artistica” assolutamente inedito per Braida. Uno “spazio dell’arte” nel luogo, percepito dai sassolesi come maggiormente ostile per la frequentazione del piazzale antistante, nel quale l’Amministrazione ha già avviato un’azione di recupero sociale con l’attivazione del portierato sociale e del centro di aggregazione.
Attività rivolte ai giovani, italiani e immigrati, di Sassuolo, ma anche iniziative che arricchiranno la programmazione culturale locale, portando a Braida quel pubblico interessato che, solitamente, sceglie il “centro” cittadino.
5) Nei volti e nelle parole. Fatti testimonianze e progetti per il quartiere
Il progetto prevede la produzione di un volume di immagini e testi: le fotografie di Luigi Ottani, che dal 2005 collabora con il Comune di Sassuolo documentando fotograficamente i progetti sull’integrazione, verranno affiancate da interviste, realizzate dalla giornalista modenese Giulia Bondi, a persone che, a diverso titolo sono legate a Braida e da pagine dedicate ai progetti del Comune. Brani inediti di due scrittori, uno sassolese e uno milanese – Roberto Valentini e Gianni Biondillo – arricchiranno il volume. Il volume verrà stampato in 3mila copie: volontà del Comune, infatti, è prevedere una sua larga diffusione, prima di tutto fra i cittadini di Braida, poi fra quelli del resto della città, ma anche fuori Sassuolo, per fare conoscere l’esperienza realizzata a Braida.