Giulia ce l’ha fatta a guarire, Federico è invece ancora in attesa di un donatore di midollo osseo compatibile con il suo. I freddi numeri delle statistiche dicono che ha 1 probabilità su 100mila di trovare cellule compatibili con le sue, visto che lui è un ragazzo adottato e non ha familiari diretti.


La sua storia, raccontata dalla stampa, ha emozionato Fiorano e l’Amministrazione Comunale, facendosi interprete dei suoi cittadini, ha messo a disposizione il Teatro Astoria, perché nell’ambito del “Maggio fioranese” vi sia una serata specifica dedicata all’Admo, l’associazione di midollo osseo. Sarà un momento di discussione e confronto per sensibilizzare sulla cultura della solidarietà e promuovere la donazione del midollo osseo.

“Admo – donatori di vita” è il titolo della serata, in programma alle 21 di giovedì 10 maggio, con il saluto delle autorità locali e gli interventi di Erio Bagni, presidente Admo regionale, Andrea Forghieri, vice-presidente ASEOP, prof. Franco Narni, del dipartimento di oncologia ed ematologia dell’università di Modena e Reggio, prof. Paolo Paolucci, direttore dell’ Unità Operatoria di Ematologia-Oncologia e Trapianto di CSE dell’Azienda Ospedaliera di Modena, e dott.ssa Marisa De Palma, direttore del Centro Trasfusionale di Modena.

Chi è malato di leucemia, fanno sapere gli organizzatori della serata, ha spesso un’unica speranza davanti a sé: il trapianto di midollo osseo; per questo è importante “sapere” e conoscere, per non rimanere indifferenti alla richiesta di aiuto che ci viene. Chi ha dai 18 ai 35 anni può mettersi in lista, sottoponendosi alla caratterizzazione del proprio midollo. Spesso si tratta di sottoporsi ad un unico prelievo di cellule e poi rimanere in attesa nel caso giunga l’occasione; se c’è bisogno della donazione (che non comporta alcuna menomazione, ma solo un indolenzimento che dura sui due giorni) si può salvare una vita.
L’incontro vede il patrocinio dei comuni di Fiorano e Maranello.