Scandiano. Dal ‘96 ad oggi le ceramiche hanno perso 2000 posti di lavoro e altrettanti andranno perduti entro 5 anni. Attualmente sono almeno 4 o 5 le aziende del comparto che mostrano segnali di sofferenza, con conseguenti rischi per la situazione occupazionale di circa 500 lavoratori.

E’ quanto hanno affermato le forze sindacali presenti ieri mattina al tavolo dell’Osservatorio quadrimestrale Anteverto, svoltosi al Centro per l’impiego di Scandiano alla presenza dell’assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari, dell’assessore alle Attività produttive del Comune di Scandiano Rossano Di Nicola, delle organizzazioni sindacali Cgil e Cisl, dei rappresentanti dell’ente di formazione Cerform, della Camera di Commercio e di Priscilla Corghi, responsabile del personale di Malettigroup, azienda leader nel settore dell’arredamento per parrucchieri e saloni di bellezza.
Se le ceramiche sembrano un settore ormai saturo e per il quale occorre pensare ad una riconversione industriale, appare invece di grandi potenzialità il settore arredamento, come ha fatto intendere la rappresentante del gruppo Maletti, 120 addetti in maggioranza donne, prima azienda in Europa e seconda a livello mondiale. Nel suo intervento Priscilla Corghi ha sottolineato le difficoltà nel reperire sul territorio risorse umane qualificate come esperti di marketing, disegnatori, progettisti e arredatori d’interni, confermando inoltre che la formazione del personale per chi vuol competere sui mercati internazionali, o semplicemente restare sul mercato, è ormai imprescindibile. Piani di formazione continua sono fondamentali per lo sviluppo aziendale, anche se fare formazione dentro l’impresa sembra essere davvero un’impresa.

“Il distretto di Scandiano, come gli altri distretti – ha commentato l’assessore Ferrari – devono affrontare una profonda contraddizione del sistema che è ancora caratterizzato da fenomeni pre-industriali: da una parte continua ad attrarre figure professionali con basse qualifiche e dall’altra sforna giovani superistruiti ma sottoccupati. Inutile poi che si rivendichino risorse per la formazione professionale se non si è in grado di gestirle a livello aziendale. Occorre interrompere questo meccanismo malato che produce molte distorsioni. Che ne sarà di quei lavoratori generici, espulsi dal comparto ceramico, che non si riesce a riconvertire, né a riqualificare?”

Questi i temi affrontati ieri dall’Osservatorio Anteverto, i cui componenti hanno molto apprezzato le caratteristiche del nuovo portale (http://lavoro.provincia.re.it) attivo sul sito internet della Provincia che dedica una sezione apposita ad Anteverto, nella quale è possibile consultare e condividere in tempo reale i verbali di tutte le sedute, documenti, materiali, dati e appuntamenti, permettendo così di entrare con cognizione di causa dentro le realtà locali del mondo del lavoro.