La democrazia non solo come strumento politico di partecipazione, ma come soluzione ai conflitti che si creano nell’ambito scolastico fin dai suoi gradi inferiori, dalle scuole materne: è questo il punto di vista proposto da Chiara Bertolini, neolaureata della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, attualmente dottoranda presso la stessa facoltà, che presenta al pubblico la sua tesi di laurea, in occasione dell’ultimo incontro del seguitissimo ciclo Mythesis, una serie di appuntamenti proposti dall’Ateneo emiliano per presentare alcune delle più interessanti tesi di laurea elaborate dagli ex studenti delle facoltà reggiane.

Negli ultimi mesi la scuola, l’educazione e i rapporti tra alunni e insegnanti sono stati al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, che – sempre più frequentemente – si è interrogata sulla strada da percorrere per trovare soluzioni a conflitti crescenti che nascono entro l’ambiente scolastico.

Nella sua indagine dal titolo “La gestione della conflittualità tra pari nella scuola dell’infanzia: una ricerca empirica”, Chiara Bertolini, che presenterà la sua ricerca mercoledì 14 marzo 2007 alle ore 12.00 presso la Mediateca del Complesso Universitario ex Caserma Zucchi (viale Allegri 9) a Reggio Emilia, sulla base di una lunga e rigorosa ricerca osservativa, condotta in prima persona e per molti mesi, ha documentato le occasioni di contesa fra bambini, il loro svolgimento e la loro soluzione. Soprattutto presenta e documenta le modalità di intervento e gestione degli insegnanti, e “le condizioni educative affinché lo scontro diventi reale occasione di crescita”.

“Quando si dice infatti che la scuola dell’infanzia rappresenta un’importante occasione di socializzazione – ci dice la Preside della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. ssa Roberta Cardarello – bisogna capire che tale socializzazione passa non solo attraverso il gioco o l’arte, ma anche e soprattutto attraverso l’esperienza, comune a tutti i bambini, dei litigi e delle contese (per gli oggetti, gli spazi eccetera) normali dell’età e della vita quotidiana. Anzi, se ben gestite, queste esperienze sono un potente fattore di apprendimento sociale e di crescita: si impara a stare con gli altri, anche attraverso il riconoscimento delle proprie e altrui ragioni, dei propri e altrui stati d’animo”.
La tesi di Chiara Bertolini illustra appunto con riscontri empirici non solo quali sono le occasioni e genesi delle contese fra bambini ma anche le molteplici modalità di gestione da parte degli insegnanti per trasformare contese e conflitti in occasioni di crescita personale e sociale.

“A fronte dell’impossibilità di eliminare i conflitti in quanto intrinseci alle relazioni interpersonali ed alle tappe di sviluppo del soggetto – ha spiegato Chiara Bertolini – il tema della ricerca è quello di individuare le condizioni per educare alla conflittualità. Ciò non significa evitare le controversie, ma promuovere nei contendenti l’acquisizione di modelli sociali positivi per la risoluzione dei conflitti. La peculiarità del lavoro di tesi risiede nel tentativo di individuare per via teorica i caratteri essenziali di un’adeguata gestione del conflitto nella prospettiva di tradurre i medesimi principi in comportamenti realizzabili ed efficaci nel contesto della scuola dell’infanzia”.

I dati raccolti hanno consentito di descrivere le modalità abituali di gestione delle contese da parte degli insegnati e di riconoscere empiricamente le forme di “management democratico del conflitto”, rilevando le occasioni e le condizioni del loro impiego nella scuola.

La ricerca di Chiara Bertolini ha ricevuto molti apprezzamenti tanto da meritare la pubblicazione su Orientamenti Pedagogici, rivista scientifica italiana di notevole rilevanza nell’ambito degli studi pedagogici.