Nel mercato dei suini da macello si sta registrando, in queste settimane, un consistente e preoccupante calo delle quotazioni. Un fenomeno che non trova giustificazioni negli andamenti produttivi sia nazionali che comunitari e tanto meno nei consumi.
A lanciare l’allarme è la Confagricoltura di Reggio Emilia.

Una situazione che ha come diretta conseguenza la discesa dei prezzi che non coprono i costi di produzione in consistente rialzo per l’aumento soprattutto dei costi dei cereali sul mercato internazionale. Questo fenomeno, sul lato dei costi di produzione, è di dimensioni tali da far comprendere che non ci si trova di fronte a fenomeni di sbilanciamento nazionale rispetto al contesto internazionale, ma bensì si assiste ad una sottoquotazione del prezzo dei suini che fa precipitare l’intero settore in uno stato di crisi.
Certamente l’eccessiva stima dei suini che potevano essere abbattuti per l’epidemia di malattia vescicolare, che ha toccato alcune delle provincie del nord Italia, ha contribuito a creare attese che non hanno trovato riscontro nei fatti, ma che hanno determinato logiche mercantili perverse che oggi si riflettono sui mercati.


E’ di questi giorni la presa di posizione dei membri agricoli delle commissioni prezzi delle borse merci di Milano e Modena, che hanno abbandonato le commissioni stesse denunciando “metodi persuasivi e assolutamente scorretti messi in atto dalle aziende di macellazione , le quali con ritardi nei carichi e con penalizzazioni economiche in sede di liquidazione cercano di indurre gli allevatori a più miti consigli”.


Giovedì si è invece riunita regolarmente, seppure fra mille tensioni, la commissione di Mantova che ha registrato un aumento di 2 millesimi di € per Kg., tanto per dire che si è frenato il crollo dei prezzi.
Si tratta di una situazione inaccettabile ed insostenibile, denuncia la Confagricoltura reggiana, che richiede urgenti misure, prima fra tutte la revisione del sistema di formazione dei prezzi, oggi inadeguato ai tempi, alle forme contrattuali in essere ed orientato esclusivamente a favore della parte più forte economicamente.