Oltre un quarto delle ragazze in Emilia-Romagna dichiara di aver subito negli ultimi tre anni esperienze di discriminazione legate al fatto di essere donna. E’ uno dei dati del sondaggio che la regione Emilia-Romagna ha commissionato alla Doxa in vista dell’8 marzo.


Dalle risposte al campione di 800 giovani fra i 14 ed i 25 anni, emerge che la discriminazione è più forte fra le ragazze più grandi (32,5% nella fascia 19-25 anni). I luoghi della discriminazione secondo le risposte fornite dalle giovani sono il lavoro (36,7%), seguito dalla scuola (20%) e poi dall’ambito degli amici (16%).

Fra le esperienze vissute i casi più frequenti (21,7%) riguardano avances o battute pesanti, il 22,3% l’ambito lavorativo così diviso: 15,6% differenza a trovare lavoro rispetto ai maschi, 3,2% abbigliamento non consono, 1,7% stipendio inferiore, 1,0% ruolo non adatto ad una donna, 0,8% lavori più pesanti. A netta distanza l’ambito scolastico con 2,9% per i voti bassi alle ragazze, e il 2,1% di casi di ragazze che affermano di essere considerate meno intelligenti.

Il sondaggio, realizzato con interviste fra il 21 ed il 26 febbraio, presentato in una conferenza stampa dall’assessore regionale Paola Manzini e dalla curatrice del lavoro Sandra Bruno, conferma che il tema della parità è un argomento ancora attuale (76%) e il 67% pensa che se ne dovrebbe parlare di più.

Nell’insieme delle risposte (maschi e femmine insieme) il 68% indica il luogo di lavoro come l’ambito principale di discriminazione, seguito da politica e cariche istituzionali (17%), famiglia (14%), scuola (9%), mezzi di informazione e pubblicità.