Fino al 18 marzo, a Reggio Emilia nei Chiostri di San Domenico si tiene la mostra “La cerchia scomparsa. Reggio e le sue mura”. L’esposizione vede la presenza di importanti consulenze scientifiche: da Sauro Gelichi dell’Università di Venezia ad Andrea Gamberini dell’Università di Milano, da Gino Badini dell’Archivio di Stato a Walter Baricchi e Marco Bianchini dell’Università di Parma, e la collaborazione dell’Archivio di Stato di Modena e della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna.

La mostra si articola in più sezioni, che con scansione cronologica e tematica ricostruiscono le trasformazioni urbane di Reggio Emilia dall’età romana sino alle soglie del XX secolo:
1. Prima delle mura: la città romana;
2. La prima cerchia: età tardo antica e alto medievale;
3. Hoc opus factum est : età comunale e principesca;
4. Munire per difendere : le mura estensi;
5. Opera degna d’Alarico : la demolizione delle mura.

Le opere esposte sono un centinaio, cui vanno aggiunte le riproduzioni fotografiche di documenti non trasportabili. La preferenza è stata data a quelle tracce materiali che fossero in grado di evocare il senso delle antiche mura. Chiarisce al proposito Attilio Marchesini che cura anche il catalogo della mostra con Gino Badini dell’Archivio di Stato e l’architetto Walter Baricchi. “Abbiamo compiuto un’accurata selezione del vasto patrimonio conservato. Tra le ‘chicche’ più interessanti segnaliamo l’intera ricostruzione del ‘500 del confine della città, il libro degli statuti comunali, il cippo romano con la dedica al dio Terminus, protettore del limite occidentale di Regium Lepidi, e un modello recentemente restaurato della città di Reggio Emilia realizzato nell’anno 1561”.

L’ esposizione si configura non soltanto quale una proposta di lettura di carattere urbanistico-architettonico, ma anche del rapporto fra la città e la sua forma di governo.
Affiancano la mostra iniziative di promozione, che si rivolgono sia al pubblico delle scuole che a tutti gli interessati: si tratta di laboratori didattici sull’evoluzione della forma urbis, ma anche visite guidate alla mostra e ai tratti superstiti di mura tuttora riconoscibili lungo i viali di circonvallazione.
Apertura fino al 18 marzo : tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00; lunedì chiuso.