Un elegante edificio rurale sormontato da una torretta, a metà strada tra Reggio Emilia e Parma, nel comune di Campegine, è il punto di riferimento della Riserva di Valle Re, uno degli ultimi esempi in Emilia di risorgive, zone tra la media e la bassa
pianura dove la falda acquifera risale in superficie.


La fascia delle risorgive costituisce uno dei caratteri più tipici della pianura Padana, dalla aree cuneesi a quelle del Carso e da Piacenza a
Bologna. Il loro nome varia secondo la zona: fontanili in Lombardia, resultive in Veneto, sortumi in Piemonte, fontane o fontanazzi a Modena,
Parma e Piacenza, laghi o laghetti nel Reggiano. In Emilia-Romagna la loro presenza ha dato origine a numerosi toponimi, come Fontanellato o Fontevivo nel parmense. La Riserva di Valle Re ha una superficie di 35 ettari e si trova in quella che una volta era la proprietà agraria dei conti Re, alla
cui famiglia appartenne Filippo Re, rettore dell’università di Bologna all’inizio dell’Ottocento.

Qui le acque che sgorgano sono particolarmente limpide e mantengono per tutto l’anno una temperatura tra 11 e 17 gradi, favorendo lo sviluppo della vegetazione anche durante l’inverno.
Le acque dei fontanili di Valle Re ospitano alcune specie animali di particolare interesse, tra cui il panzarolo, piccolo pesce, raro in Emilia-Romagna, simbolo della riserva. Da segnalare anche la presenza, tra gli anfibi, del tritone punteggiato, e tra i rettili della testuggine palustre. Si possono veder volare tarabusini, aironi rossi, nitticore,
martin pescatori, gheppi, sparvieri e poiane.

Per visitare Valle Re occorre prendere contatto con il Centro di Educazione Ambientale: 0522/677907