Inserita nell’ampio dibattito sulla tutela e valorizzazione del territorio – che coinvolge le istituzioni europee – l’attività del Comune di Reggio Emilia per l’ambiente, l’ecologia e l’urbanistica considera il paesaggio un valore in sé e la sua tutela elemento costitutivo della qualità di vita dei cittadini. Non solo recupero dei paesaggi storici, dunque, ma anche creazione di nuovi paesaggi e restauro ambientale di zone degradate.

Nel concreto, sono quattro le categorie relative al verde pubblico individuate dal Comune, ognuna delle quali corrisponde alla realizzazione di interventi mirati in luoghi con le più diverse caratteristiche: Parchi storici (parchi del Popolo, della Resistenza e dell’Arca); Verde in città (parco del Legno, di Villa Cougnet e della Bellezza); Percorsi nel Verde (parchi del Crostolo e del Rodano); Oasi naturalistiche (parchi Lipu, di Marmirolo, oasi dei Laghi di Reggio).
Sulla trasformazione o realizzazione di queste diverse realtà territoriali l’assessorato comunale all’ambiente ha prodotto un dvd dal titolo ‘Il Sistema parchi – guida del verde pubblico’, curato da Susanna Cattani di ‘Cinema & tv’, che si affianca alla recente pubblicazione del volume ‘Il Parco del Popolo’, curato da Ugo Pellini.

Il dvd ‘Il Sistema parchi – guida del verde pubblico
Il paesaggio è un territorio costruito dall’intera collettività e non una riserva decontestualizzata, è dunque indispensabile individuare utilizzi degli spazi verdi socialmente condivisi. Non solo quindi recupero dei paesaggi storici, ma anche creazione di nuovi paesaggi e restauro ambientale di zone degradate. Le politiche inerenti il verde pubblico stabiliscono un equilibrio dinamico tra conservazione, fruizione e sostegno allo sviluppo. È questo il contesto cui si riferisce la sceneggiatura del dvd, dal quale emergono le linee guida dell’attuale dibattito intorno al verde pubblico, che coinvolge diverse figure professionali: biologi e botanici, architetti e paesaggisti, responsabili dello sviluppo urbano e della tutela ambientale, storici e artisti. Sono diversi gli approcci alla tematica trattata e questa pluralità di sguardi arricchisce la bellezza delle immagini. Partendo da una premessa generale di presentazione della città e delle scelte di politica generale inerenti il verde pubblico, il filmato individua quattro aree, quattro gruppi che caratterizzano il denominatore comune attraverso un approccio differenziato. Abbiamo così i Parchi storici – Parco del Popolo, Parco della Resistenza e Parco dell’Arca – in cui la riflessione investe la storia locale e la cultura, sia come tradizione sia come costruzione di spazi in cui intrecciare nuove relazioni sociali, nel segno di una comunità multietnica. Il Verde in città – Parchi del Legno, di Villa Cougnet e della Bellezza – sottolinea il nuovo rapporto tra uomo e ambiente in un contesto di forte urbanizzazione. I Percorsi nel Verde – Parchi del Crostolo e del Rodano – rimandano ad un più profondo legame tra uomo e ambiente e rappresentano il recupero di identità storiche e naturalistiche. Le Oasi naturalistiche, infine, – Parchi Lipu e di Marmirolo, oasi dei Laghi di Reggio – pongono l’accento sulla necessità della tutela di luoghi naturali come patrimonio della collettività e sull’importanza di salvaguardare la ricchezza di un ecosistema in pericolo, suggerendo una riflessione più approfondita, etica e spirituale, sulla sacralità della terra. Naturalmente i singoli approcci s’inseriscono nella narrazione generale e partecipano a un unico progetto che, accanto alla conservazione e alla tutela, suggerisce qualità e valore di una moderna politica di sviluppo sostenibile. Il filmato vuole essere anche uno strumento che aiuti la fruibilità da parte dei cittadini di questo patrimonio. La grafica fornisce alcuni dati di pubblica utilità: estensione, ubicazione, accessi. La voce fuori campo accompagna il pubblico, informando, sottolineando alcune immagini e suggerendo spunti di riflessione.

Il volume ‘Il Parco del Popolo
La pubblicazione è aggiornamento di una ricerca portata a termine una decina di anni fa da due classi sperimentali del Liceo scientifico “Aldo Moro”, all’interno del Progetto Educazione Ambientale della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con Ivan Fontanesi. ‘I Giardini pubblici di Reggio: la storia l’arte, la flora, la fauna’, questo il titolo, si proponeva di permettere alla gente comune di fruire in modo diverso, più culturale e scientifico, di questo spazio e che tutti potessero cogliere in pieno e scoprire con attenzione diversa tutte le emergenze naturali, artistiche e storiche. In questi anni i Giardini sono in parte cambiati: ora è in fase di realizzazione il progetto di restauro conservativo iniziato nel 2003 che aveva l’obiettivo di ripristinare l’immagine del parco storico, così come era negli anni ’20. E’ stata infatti recuperata la dimensione e la forma dei viali pedonali; si è ridisegnato il perimetro originale delle aiuole e sistemate le aiuole con la messa a dimora di alcuni alberi, arbusti da fiore e tappezzanti. Sono state sostituite le piante deperite e si sono valorizzate tutte le alberature. Si è provveduto alla sistemazione della scalinata centrale di pietra e degli ingressi al parco da via Allegri e via Nobili. E’ stato recuperato l’anello del vecchio galoppatoio e aumentata l’illuminazione; realizzati nuovi impianti di irrigazione, di video-sorveglianza e della rete fognaria; restaurati e ripristinati gli arredi, come fontane e panchine. Anche questa pubblicazione prende in considerazione quattro aspetti culturali differenti, armonicamente fusi in questo spazio: nella prima parte, dopo l’inquadramento territoriale, viene proposta la storia dello spazio che attualmente ospita i Giardini a partire dal 1338, mentre nella seconda ci si sofferma sulle opere d’arte che circondano il parco, a partire dai due teatri piu’ famosi di Reggio: il Municipale e l’Ariosto. Non sono stati dimenticati i vari monumenti e le statue collocati tra il verde, intorno all’”asilo più bello del mondo”: il Diana. La terza parte, quella botanica, inizia con un’analisi dell’evoluzione del verde nel passato, elenca le specie ora presenti e si conclude con una scheda per ciascuna delle principali specie presenti, l’habitat e alcune note particolari. La quarta parte, portata a termine grazie al contributo e competenza di Giovanni Fontanesi, della Lipu, contiene l’elenco completo dell’avifauna avvistata in questi anni ai Giardini. Per ognuna delle 25 specie di uccelli è stata messa a punto una scheda che contiene oltre al nome comune quello scientifico, la lunghezza, le caratteristiche, il tipo di alimentazione, la nidificazione e alcune curiosità sul loro comportamento. Vengono proposti due itinerari, uno artistico e uno botanico che permettono, soprattutto per le scolaresche, visite guidate.