Il 49,1% dei tirocini attivati dai centri per l’impiego della provincia di Reggio Emilia, finalizzati a uno sbocco occupazionale, si è concluso con
l’assunzione del lavoratore. E’ quanto emerge dal ‘Rapporto delle attività 2005 della provincia’, la relazione annuale sugli interventi programmati
dall’amministrazione nel campo della formazione e delle politiche attive del lavoro.

La provincia ha attivato nel corso dell’anno 16 progetti di tirocini, che hanno riguardato 110 persone, finanziati nell’ambito del Fse per un importo di 273.105 euro. Accanto a questi, sono stati 382 i tirocini promossi direttamente dai centri per l’impiego provinciali e 60 quelli relativi al collocamento mirato.
Tutti quanti gli stage attivati, pur se non espressamente previsto,
su indicazione della provincia, sono stati retribuiti dalle aziende ospitanti.

Ma chi è ricorso al tirocinio? Dai dati del rapporto emerge
l’identikit del tirocinante tipo della provincia emiliana: una donna con meno di 25 anni, diplomata e disoccupata. Infatti, il 62,3% dei tirocinanti ha meno di 25 anni, il 33,5% ha più di 25 anni e solo il 4,2% è ultraquarantenne. Il 66,3% di chi ha effettuato lo stage è in possesso di un titolo di studio medio-alto (il 50,3% è diplomato) e solo il 15,9% è laureato.

La maggior parte dei tirocinanti, poi, è rappresentata da donne, con una percentuale del 60,5% sul totale. Tra i tirocinanti, inoltre, il 34,5%
è in cerca di prima occupazione, il 47,4% è disoccupato e l’11,5% è costituito da studenti. A richiedere il maggior numero di tirocinanti sono
stati soprattutto i settori della pubblica amministrazione (21,7%) e del commercio (20,7%) e, a seguire, quello delle attività immobiliari, noleggio, informatica e servizi alle imprese (12,6).