“Avevamo visto giusto, il rischio concreto che vengano erogate le risorse alle imprese che dismettono le attività produttive senza essere
condizionate da progetti di riconversione che prevedano la continuità produttiva ed occupazionale della filiera è diventato realtà.
Nell’incontro tenutosi presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il Ministro De Castro è finalmente uscito allo scoperto confermando le reali intenzioni del Governo”.

Inizia così la dichiarazione stampa di Ivano Gualerzi, Segreteria Regionale Flai Cgil Emilia Romagna.

“- I fondi ristrutturazione e diversificazione saranno erogati a prescindere dalla credibilità e fattibilità dei progetti di riconversione.
– Il tavolo bieticolo saccarifero sarà slegato da quello della filiera agro-energetica.
– La riconversione saccarifera in produzioni di bioenergia un problema esclusivo delle aziende.
– La legge 81/2006 una legge sbagliata.
Tutto questo è sconcertante e nello stesso tempo preoccupante: siamo a rischio trauma produttivo, occupazionale e sociale che l’accordo sottoscritto di Febbraio 2006 aveva tentato di evitare.
Tutti gli sforzi fatti in questi mesi per correggere le lacune dei piani di riconversione e per costituire la filiera agro-energetica, se la posizione del Governo non si modificasse, risulterebbero vani”.

“Tale situazione è inaccettabile e per questo abbiamo proclamato per il giorno 28 settembre 8 ore di sciopero nazionale del settore con
manifestazione al Ministero dell’Agricoltura.
Anche dall’Emilia Romagna (ben 6 stabilimenti da riconvertire) i lavoratori rivendicano la piena attuazione degli accordi quadro e quanto previsto
dalla legge 81/2006 e chiedono alle istituzioni di assumere una posizione altrettanto netta e decisa.
A sostegno della mobilitazione nei prossimi giorni saranno organizzate assemblee in tutti i siti produttivi”.

Ivano Gualerzi
Segreteria Regionale Flai Cgil Emilia Romagna