L’emorragia massiva e la sepsi severa, due delle principali cause di morte nella medicina d’urgenza, saranno materia per un approfondimento, promosso dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, che consentirà di confrontare le esperienze condotte in molti dei più importanti nosocomi italiani.

L’emorragia massiva – secondo gli esperti – continua ad essere la principiale causa di morte nella medicina d’urgenza. Quasi il 50% dei decessi, dopo evento traumatico, è infatti causato da un’eccessiva perdita di sangue. Un altro autentico flagello, nei reparti di terapia intensiva, è la sepsi severa, che si manifesta con un’incidenza di oltre il 70% dei pazienti ricoverati.

A queste due frequenti emergenze sanitarie è dedicato il convegno, che si svolge domani, martedì 12 settembre, alle ore 9.00 presso il Nuovo Centro Didattico della facoltà di Medicina e Chirurgia (via del Pozzo, 71) a Modena, intitolato “Emostasi e Sepsi nel paziente critico”, organizzato dalla Cattedra di Anestesiologia e Rianimazione.
Durante l’incontro, con l’aiuto di esperti provenienti da diverse università ed ospedali italiani, verranno discussi esperienze e protocolli terapeutici utili a migliorare l’approccio gestionale in pazienti che presentano queste criticità.

L’emorragia massiva, determinata da una perdita di sangue maggiore al proprio volume ematico, rappresenta ancora oggi una delle sfide maggiori per ogni medico che lavora nell’ambito delle emergenze/urgenze. Oltre all’emorragia massiva, esistono altri tipi di sanguinamenti, che possono essere definiti critici, perché avvengono in sedi del nostro corpo dove anche modeste quantità di sangue mettono a serio rischio di vita il paziente. E’ il caso per esempio dell’emorragia intracerebrale che, oltre a presentare un’incidenza in continuo aumento nel mondo occidentale, determina morte o gravi deficit funzionali in più del 60 % dei pazienti colpiti da tale patologia.

L’altra dolorosa emergenza sanitaria della quale si parlerà in questo appuntamento modenese è la sepsi severa, definita come presenza di infezione e disfunzione d’organo, che costituisce uno dei principali fattori di morbilità e mortalità in tutti i centri ospedalieri e, in particolare, nei reparti di terapia intensiva. La sua incidenza è in costante aumento (+9%) e il 70% circa dei pazienti con sepsi grave o shock settico necessitano di cure intensive.

Durante l’incontro saranno affrontate, in special modo, le problematiche legate alla sepsi in una classe particolare di pazienti, quale è quella dei pazienti sottoposti a trapianto di fegato. Le esperienze del centro modenese nel trattamento intensivo dei pazienti trapiantati verranno confrontate con quelle degli altri principali centri italiani di trapianto di fegato al fine di poter costruire protocolli di gestione comuni e basati sulle ultime evidenze scientifiche.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere ai responsabili scientifici prof. Massimo Girardis e dott. S.Busani della Cattedra e Servizio di Anestesia e Rianimazione 1 tel. 059/4224934.