Con un investimento di 800 mila euro il Comune di Modena procederà alla sistemazione e al restauro del cimitero ebraico a San Cataldo. Lo annuncerà il sindaco Giorgio Pighi intervenendo domenica 3 settembre all’apertura della Giornata europea della cultura ebraica, in programma alle 11 nella sinagoga di piazza Mazzini.


Alla cerimonia, preceduta da un saluto musicale eseguito da una giovane violinista dell’istituto Orazio Vecchi, parteciperanno la presidente della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia Sandra Eckert (le due città sono quest’anno capofila della Giornata), il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Ricardo Franco Levi, il presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna e il responsabile della Giornata per il Consiglio delle comunità ebraiche europee Arturo Tedeschi.


Dopo aver già svolto i primi lavori di sistemazione del muro di cinta, della porta d’ingresso e delle lapidi vicine al muro, nelle prossime settimane – annuncia il sindaco – il Comune approverà una prima delibera stralcio per la riqualificazione del cimitero ebraico e si accorderà con la Soprintendenza per definire il piano dei restauri.
Fu all’inizio degli anni Quaranta che salme e lapidi monumentali degli ebrei modenesi vennero trasferite dal vecchio cimitero di via Pelusia – oggi scomparso – nel campo appositamente riservato all’interno del reparto ebraico di San Cataldo, dove una cancellata sul muro di cinta consente l’ingresso diretto in caso di funerali o cerimonie. Di fronte al cancello si erge un piccolo edificio del 1903, dove si sosta per recitare salmi e preghiere e per qualche parola di commiato. Accanto all’ingresso secondario del muro di cinta vi è la tomba di Pio Donati, separata con una lastra di vetro dall’adiacente settore cattolico dove è sepolto Francesco Luigi Ferrari: una simbolica e commovente sepoltura che unisce nella morte due uomini di diversa fede religiosa, ma accomunati dagli stessi ideali di libertà e antifascismo, per i quali subirono l’esilio e le percosse che li condussero alla morte in Francia.