Agosto e settembre sono i due mesi in cui è più facile riconoscere le malattie della vite, in particolare i cosiddetti ‘giallumi’ come la ‘flavescenza dorata’ e il ‘legno nero’. La segnalazione arriva dal Consorzio fitosanitario e dell’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Modena che in un vademecum diffuso in questi giorni (Agrimodena) danno tutti i consigli utili ai viticoltori per bonificare i loro vigneti.

Come identificare la malattia e come comportarsi?
L’unica arma vincente è la prevenzione delle malattie che proprio in questi giorni potrebbe manifestarsi. I sintomi sono così descritti: arrossamenti sui vitigni rossi e clorosi sui vitigni bianchi, accartocciamento fogliare localizzato o diffuso, mancata lignificazione dei tralci, disseccamento dei grappoli sulle zone colpite.

Cosa fare in questi casi?
Il consiglio dei tecnici è quello di contrassegnare ed estirpare immediatamente le viti ammalate. L’estirpo è obbligatorio nella zona dove da qualche anno esiste un ampio focolaio ( nei Comuni di Carpi, Novi, Concordia, San Possidonio, Cavezzo e Soliera). Per segnalare casi sospetti ed avere ulteriori informazioni i produttori sono invitati a mettersi in contatto con il Consorzio fitosanitario (via Andreoli 13, Modena, telefono 059 243107).

I primi focolai di flavescenza dorata risalgono all’anno 2000. Con le successive misure di lotta obbligatoria è stato possibile evitare lo scoppio epidemico e mantenere un basso livello di malattia. L’iniziativa ha interessato la quasi totalità delle 5 mila aziende viticole modenesi. La malattia per il momento resta concentrata nella zona nord-occidentale della provincia (appunto Carpi e comuni confinanti). In quattro anni (2001-2004) sono state estirpate 60mila viti e abbattuti 70 ettari di vigneto colpiti dai “giallumi”, pari a poco meno dell’1 per cento della superficie vitata provinciale. Ai viticoltori danneggiati sono stati riconosciuti contributi economici per le singole viti estirpate o le superfici abbattute.