“La presenza di lavoratori clandestini, organizzata a squadre o singolarmente, si sta verificando sempre più spesso nei cantieri edili modenesi, a dimostrazione che la nostra provincia non è esente dal fenomeno del lavoro non solo irregolare, ma clandestino. È un problema che occorre contrastare con tutte le forze istituzionali e sociali per evitare il rischio che si strutturi anche nelle imprese locali, oltre che in quelle che provengono da altre province o regioni”.

Lo afferma il segretario provinciale della Filca-Cisl di Modena Domenico Chiatto commentando l’infortunio mortale accaduto ieri all’Acciaieria di Rubiera.
“Un fatto di gravità inaudita, se si considera – osserva Chiatto – che il lavoratore, oltre a essere clandestino, è stato impiegato in una lavorazione di estrema pericolosità senza la benché minima informazione e formazione sui rischi del lavoro chiamato a svolgere. L’azienda che occupava questo lavoratore ha l’appalto dei lavori nelle acciaierie da almeno una decina di anni e i dipendenti stabili erano formati al tipo di attività fortemente disagiata e rischiosa che veniva regolarmente svolta. È preoccupante che quest’azienda, che aveva sempre avuto comportamenti regolari, abbia deciso di utilizzare lavoratori non regolarmente occupati in Italia e non istruiti sui pericoli che correvano”.

Chiatto esprime perplessità anche per il fatto che l’attività lavorativa fosse effettuata all’interno di uno stabilimento strutturato e organizzato dove non è difficile verificare l’accesso ai reparti identificando i lavoratori.
“È incredibile che all’interno dello stabilimento ci fosse un perfetto sconosciuto addetto a lavorazioni estremamente pericolose!”.
Il segretario degli edili Cisl chiede che siano moltiplicati gli sforzi per aumentare la regolarità e sicurezza nel settore intensificando i controlli e le verifiche ispettive da parte degli enti preposti, ma soprattutto affiancando a una legislazione efficace accordi tra le parti sociali che fissino le regole e i comportamenti all’interno del settore.

“Va in questa direzione il contratto integrativo provinciale degli edili firmato a metà luglio. L’accordo – ricorda Chiatto – prevede uno “sconto contributivo”, a mo’ di premio, a favore delle aziende regolari. Quello che serve al settore edile è una concertazione degli interventi che deve integrare le leggi vigenti definendo un quadro certo entro cui tutte le aziende debbono muoversi.
Altrimenti anche le imprese fino a oggi regolari subiscono la tentazione di usare scorciatoie, innescando una spirale inarrestabile in un mercato nel quale la concorrenza spietata – conclude il segretario della Filca-Cisl – si aggiunge alla mancanza di una legislazione di qualificazione dell’accesso delle imprese al settore delle costruzioni”.