“E’ necessaria un’effettiva e rigorosa applicazione della legge n° 185/90 sull’esportazione di sistemi d’arma ad uso militare ed è urgente una legislazione in materia di esportazione delle cosiddette armi leggere ad uso civile sportivo e una legislazione specifica per il controllo degli intermediari di armi che operano sul suolo nazionale”. Recita così l’ordine del giorno approvato nei giorni dal Consiglio provinciale modenese.

A favore hanno votato i gruppi consiliari di maggioranza (Ds, Margherita, Rifondazione comunista, Verdi) contrari quelli di minoranza (Forza Italia, An, Lega, Udc).

L’ordine del giorno è a sostegno della campagna Control arms, per il controllo dell’esportazione di armamenti, lanciata a livello internazionale da Amnesty Internazionale, Oxfam e Iansa (Internazionale action network on smail arms) e sostenuta da venti premi Nobel per la pace e da numerose associazioni modenesi.

Per la maggioranza, l’ordine del giorno è stato illustrato da Fabio Mosca (Ds), il quale ha ricordato che la diffusione incontrollata degli armamenti, soprattutto quelli leggeri, costituisce un pericolo per la sicurezza nel mondo. Di qui la richiesta di applicare le leggi esistenti e di intensificare le azioni contro il commercio illegale. A sostegno sono intervenuti anche Walter Telleri (verdi) e Stefano Lugli (Rifondazione comunista).

I gruppi di minoranza (con gli interventi di Dante Mazzi di Fi, Luca Caselli di An, Giorgio Barbieri della Lega e Tomaso Tagliani dell’Udc) si sono invece dichiarati contrari accusando la sinistra di strabismo e demagogia politica, così come di scarsa conoscenza delle problematiche relative al mercato e all’industria delle armi in Italia e nel mondo. Per i gruppi di minoranza, inoltre, l’ordine del giorno approvato non tiene conto che le armi sono impiegate anche da forze di polizia per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza.