Ancora una volta la Comunità Reggiana ha risposto con grande responsabilità e civiltà al disagio creato dal Decreto Flussi che ha costretto migliaia di immigrati a trascorrere, giorni e notti, in fila, al freddo, davanti agli uffici postali, con la speranza di poter essere regolarizzati, a fronte di una disponibilità, nella provincia di Reggio, di circa 600 posti.


Come è possibile, nel 2006, in un Paese democratico non rispettare la dignità delle persone in quello che dovrebbe essere l’esercizio di un loro diritto? Non sono persone senza fissa dimora che tentano la fortuna, hanno tutti in mano una richiesta di assunzione personalizzata da parte di un reggiano, impresa o famiglia che sia. Seicento di loro saranno regolarizzati, gli altri costretti per legge alla clandestinità pur possedendo ciò che la Bossi-Fini richiede: un contratto di lavoro e un alloggio.
Purtroppo queste sono scene a cui assistiamo con sempre più frequenza in Italia, conseguenza di una legislazione nazionale che affronta il tema dell’immigrazione, fenomeno complesso, irreversibile e strutturale, in modo populista e considera lo straniero essenzialmente come forza lavoro e non come persona portatrice di diritti e doveri.
Cosa sarebbe successo se Provincia, Comuni, Sindacati, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, Caritas, Croce Rossa, Associazioni di volontariato e semplici cittadini non si fossero attivati immediatamente per garantire assistenza e sostegno alle migliaia di persone in fila davanti agli uffici postali della città e della provincia?
Come non riconoscere lo straordinario contributo di professionalità, competenza e profonda sensibilità fornito dagli operatori di Poste Italiane nella gestione di una situazione sicuramente eccezionale in termini quantitativi ed organizzativi?
Lo spirito solidaristico che ha sempre caratterizzato le nostre istituzioni e le nostre comunità è stato determinante nel promuovere un’azione coordinata che ha permesso di governare dinamiche estremamente delicate nella piena sicurezza.
Una mobilitazione molto apprezzata dagli immigrati i quali, ed è importantissimo sottolinearlo, hanno dato prova, in circostanze di estremo disagio, di responsabilità, civiltà e rispetto della legalità.
In un periodo in cui sono in tanti che alimentano, in modo irresponsabile, una campagna di scontro sociale, ciò a cui abbiamo assistito in questi giorni dovrebbe portarci a riflettere seriamente su come consolidare e rinnovare strategie efficaci di integrazione.
A tal fine, proprio in queste settimane, ha preso avvio un cammino partecipato da Istituzioni, Sindacati, Associazioni Imprenditoriali e Associazionismo per la realizzazione della 1° Conferenza sull’Immigrazione a Reggio Emilia.

(Marcello Stecco, Assessore alla Solidarietà della Provincia di Reggio Emilia;
Angelo Malagoli, Assessore all’Immigrazione del Comune di Reggio Emilia;
Dante Ligabue, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Castelnovo Né Monti;
Gabriele Mezzetti, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Montecchio Emilia;
Angela Zini, Vice Sindaco del Comune di Scandiano
Enza Malaguti, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Guastalla;
Pietro Oleari, Vice Sindaco del Comune di Correggio
Amabile Carretti, Segreteria Cgil;
Margherita Salvioli, Segreteria Cisl;
Lorenzo Avolio, Segreteria Uil;
Gianmarco Marzocchini, Direttore Caritas Diocesana di Reggio Emilia)