Partirà alle 14,30 di martedì 14 marzo la ‘corsa’ per le domande di assunzione dei lavoratori extracomunitari, che il decreto flussi, oggi in Gazzetta Ufficiale, autorizza ad entrare in Italia in 170 mila.


Da una parte è confermato che la domanda di assunzione di questi lavoratori potrà essere presentata dai datori agli uffici postali
(l’elenco di quelli abilitati a ricevere i moduli per la richiesta di assunzione su Poste e su Welfare), dall’altra la
circolare applicativa del decreto ha distribuito le quote fissate fra le regioni e le province autonome.
Si tratta di un calcolo complesso che vede la quota finale disponibile a livello regionale di 163.500 lavoratori ripartita tra varie categorie, tra le quali: stagionali, non stagionali di altre nazionalità, non
stagionali di nazioni con quote riservate, personale qualificato ed ex permessi di studio.
La restante parte – come già avvenuto lo scorso anno – è ‘trattenuta’ dal ministero del Welfare per la costituzione di due riserve di lavoratori a livello centrale; una per l’esecuzione delle cosiddette
‘Grandi opere’ (mille lavoratori), l’altra (5.350), costituita in via precauzionale – precisa la circolare – per avviare ‘Progetti speciali’
nell’ambito di progetti di collaborazione internazionale e per far fronte a particolari esigenze che si dovessero manifestare nel corso dell’anno.

I lavoratori extracomunitari stagionali ripartiti sono 49 mila (la quota maggiore, 11 mila, è assegnata all’Emilia Romagna, seguita con 8 mila dal Veneto e con 7.200 dalla provincia autonoma di Trento); fra i non stagionali (75.350), 45mila sono colf e badanti (7 mila andranno in Lombardia, 6.500 in Emilia Romagna, 6.200 nel Lazio, 5 mila in Veneto). Inoltre, le quote riservate sono 35.100, di cui 6.700 ad egiziani, 4.700 a moldavi, 4.300 ad albanesi, 3.900 a marocchini.