Se nell’incontro previsto per venerdì 13 gennaio non si troverà un accordo soddisfacente, la patata bollente Impress passerà alla Provincia di Reggio Emilia, che in base alla legge 223/91 metterà in campo tutti gli strumenti a sua disposizione per arrivare ad un’intesa che soddisfi entrambe le parti, così come già è stato fatto nell’ambito delle crisi che hanno interessato Kermont, Maska e Della Robbia.

A parlare della difficile situazione occupazionale che coinvolge non solo i lavoratori della Impress, ma l’intero distretto della Val d’Enza, sono stati sia il sindaco di Montecchio Iris Giglioli, sia le Rsu dell’azienda del barattolo Impress, nell’ambito dell’incontro svoltosi nella sala della Rocca per la costituzione del tavolo territoriale permanente Anteverto, il progetto della Provincia volto a monitorare le dinamiche occupazionali e a fronteggiare situazioni di crisi aziendale.
Rimarcando l’importanza di un dialogo più aperto e costante tra imprese del territorio ed Enti locali, il sindaco Giglioli ha manifestato un forte apprezzamento per il progetto Anteverto e in particolare per la sua capacità, attraverso i tavoli distrettuali, di far comunicare e di mettere in rete tutti i soggetti coinvolti, sul territorio, nelle dinamiche occupazionali e del lavoro.

“Il lavoro – ha detto il sindaco – è già oggi centrale e sempre più lo sarà in futuro non solo per le politiche produttive, ma anche sociali”, sottolineando anche il deficit di comunicazione da parte delle imprese,che si rivolgono al Comune quando c’è da richiedere varianti al Prg, ma non quando sono in atto crisi aziendali che hanno grosse ricadute sul territorio e sui lavoratori. “Non è possibile – ha detto – che sia il Comune a dover chiedere informazioni rispetto ad un’azienda in cui la crisi è già in atto”.

I rappresentanti di Fim e Fiom lamentando lo scorretto comportamento dei vertici Impress (che vogliono licenziare 52 lavoratori per poi redistribuire sui rimanenti un maggior carico di lavoro) hanno illustrato una situazione di crisi occupazionale che partendo dall’area parmigiana, si estende a tutta la Val d’Enza e in un anno ha fatto raddoppiare i lavoratori in mobilità, passati dai 122 del 2004 ai 228 del 2005. In forte aumento anche la tendenza ad espellere dal mercato del lavoro le donne e gli ultra45enni. Segnali di crisi sottolineati anche da Andrea Gualerzi, responsabile del Centro per l’impiego (Ce.Lavoro) di Montecchio.

“In un anno – ha detto – sono quasi raddoppiati i lavoratori in mobilità che si rivolgono al Centro per l’impiego e questo conferma, da una parte la strategicità dei servizi pubblici per il lavoro e dall’altra la sempre maggior selettività del mercato del lavoro locale”.
“Conferma anche – ha sottolineato con forza l’assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari – che il lavoro è una vera e propria autostrada per l’inclusione sociale e in questo senso il progetto Anteverto, oggi alla sua quarta tappa sul territorio, guarda avanti e rappresenta uno strumento che, anticipando e interpretando il cambiamento in atto, mette in campo modalità fortemente innovative di comunicazione tra i vari attori e proprio per questo trova consensi e si espande sia a livello locale, che sovralocale. In febbraio il tavolo Anteverto s’insedierà anche a Correggio, e lo faremo coincidere con l’inaugurazione della nuova sede del Centro per l’impiego”.

CNA e Confcommercio hanno apprezzato in particolare la distribuzione da parte del Centro per l’impiego degli elenchi dei profili professionali dei lavoratori in mobilità, ai quali le aziende possono attingere direttamente o attraverso il servizio di preselezione. Rinnovata anche agli Enti di formazione presenti la richiesta di progettare corsi di formazione declinati sulle particolari esigenze dei lavoratori in mobilità.