Per clonare le tessere bancomat ha pensato bene di ‘clonare’ uno sportello intero. Protagonista
dell’ingegnosa frode un ventiduenne romeno, Adrian Cojocaru, finito in carcere nel bolognese.

Il ragazzo aveva applicato una placca, che
riproduceva esattamente le fattezze dello sportello bancomat (con tanto di adesivo della associazione interbancaria ‘Patti Chiari’), sopra quello della filiale Unicredit di via Jussi a S.Lazzaro di Savena. Il marchingegno nascondeva un microchip che copiava la banda magnetica delle tessere degli ignari correntisti che facevano un prelievo,
mentre una microcamera spiava quegli stessi clienti mentre digitavano il loro codice Pin.

Cojocaru era arrivato in Italia solo il giorno precedente, e probabilmente non aveva complici. Nella sua ventiquattrore aveva la placca
argentata che, grazie a banali bande biadesive, ha applicato il 31 dicembre sopra lo sportello bancomat. Il ragazzo doveva solo aspettare che i clienti facessero i prelievi nella banca (di solito molto frequentata dato che si trova in un punto di passaggio). Ad un certo punto però l’equipaggio di
una ‘gazzella’ del 112 si è insospettito vedendo il giovane ‘ronzare’ attorno alla banca, e si è fermato ad osservarlo Così il giovane è stato visto controllare il marchingegno dopo che una
donna aveva fatto un prelievo ed è stato bloccato.

L’uomo è accusato di tentato furto aggravato, frode informatica, tentativo di indebito utilizzo di carte di credito e/o bancomat. Ora le indagini dei carabinieri proseguono per accertare quante carte sono state copiate. Il giovane però non era ancora riuscito a rubare denaro in quanto, dopo aver carpito codici Pin e quelli impressi sulla banda
magnetica, avrebbe dovuto fabbricare delle tessere ‘clone’ per poter prelevare poi denaro dai conti dei correntisti. I carabinieri hanno invitato i direttori delle filiali della zona a controllare che simili apparecchi non siano stati apposti sugli sportelli bancomat delle loro banche.